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La nuova evangelizzazione, Richiede un "nuovo" stile di vita

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Quando il 28 giugno 2010 papa Benedetto XVI annunciò che voleva istituire un nuovo dicastero per promuovere la nuova evangelizzazione, molti si chiesero che cosa c'era dietro a questa decisione: il dovere di ri-evangelizzare i cristiani? una nuova evangelizzazione, come se la prima fosse stata fallimentare?

Lo scorso 31 maggio il papa ha spiegato ulteriormente il suo pensiero e ha detto che la sua decisione voleva essere "una risposta particolare al momento di crisi della vita cristiana, che si sta verificando in tanti Paesi, soprattutto di antica tradizione cristiana".

La stessa espressione nuova evangelizzazione, molto usata negli ultimi anni da papa Wojtyla, pur nella sua ambiguità, dice il bisogno di una nuova maniera di annunciare, rivolta a chi vive in un mondo come l'attuale, in cui sembra che la fede stia scomparendo.

Missione complessa e intensa

Non c'è dubbio che la missione e il vangelo sono sempre stati il nuovo annuncio della salvezza per offrire di volta in volta alla famiglia umana la possibilità di entrare nella comunione divina - e cioè nella vita d'amore di Dio - e di aprirle così un futuro di speranza affidabile e forte.

Oggi Benedetto XVI chiede di intensificare l'azione missionaria per corrispondere pienamente al mandato di Gesù Cristo. A suo tempo il concilio Vaticano II aveva previsto delle situazioni nuove e un cambiamento culturale che oggi è sotto gli occhi di tutti e che chiede a tutti i credenti di "rendere ragione della propria fede" in situazioni differenti dal passato.

Molti oggi escludono Dio dalla loro vita; altri dichiarano la loro indifferenza nei confronti della fede cristiana e della chiesa; altri infine non si fanno scrupolo di emarginarle dalla vita pubblica. Ma la chiesa non cessa per questo di evangelizzare, di annunciare che Gesù Cristo è l'unico Salvatore del mondo.

Oggi questo compito si è fatto più complesso che nel passato, ma è ancora lo stesso della comunità cristiana dei primi tempi. La missione non è cambiata, come non devono cambiare l'entusiasmo e il coraggio che mossero gli apostoli e i primi discepoli.

Lo Spirito Santo che li animava allora anima anche oggi i cristiani che vogliono evangelizzare la fede e la speranza per gli uomini del nostro tempo.

Nuovi evangelizzatori, nuove vie

La missione ha sempre bisogno di nuovi evangelizzatori capaci di lasciarsi mandare, perché l'annuncio della Parola di Dio non venga mai meno, neppure in questi tempi così diversi dal passato. Nel corso dei secoli la chiesa non ha mai smesso di proclamare il mistero della salvezza nella Pasqua di Gesù Cristo, e oggi questo stesso annuncio ha bisogno solo di un nuovo fervore per scaldare il cuore dell'uomo d'oggi, spesso distratto e insensibile.

L'impegno della nuova evangelizzazione sarà quindi di trovare le vie nuove per rendere più efficace l'annuncio della salvezza, senza il quale la nostra esistenza cadrebbe nella contraddizione e perderebbe la bussola. Anche chi rimane fedele alla propria fede ma si trova a vivere il difficile rapporto con la modernità, deve comprendere che "l'essere cristiano non è una specie di abito da vestire in privato o in particolari occasioni, ma è qualcosa di vivo e totalizzante, capace di assumere tutto ciò che di buono vi è nella modernità".

La nuova evangelizzazione dovrà dare una speciale attenzione alla gioventù, che è particolarmente vulnerabile ma anche molto sensibile alle proposte evangeliche, quando queste vengano presentate nella loro radicalità e bellezza.

Stile credibile di vita santa

Il Papa conclude dicendo che se "da una parte, l'intera comunità è chiamata a rinvigorire lo spirito missionario per dare l'annuncio nuovo che gli uomini del nostro tempo attendono, non si potrà dimenticare che lo stile di vita dei credenti ha bisogno di una genuina credibilità, tanto più convincente quanto più drammatica è la condizione di coloro a cui essi si rivolgono".

Per questo egli ha ricordato la parola di Paolo VI: "È innanzitutto mediante la sua condotta, mediante la sua vita, che la chiesa [e cioè noi, cristiani di oggi] evangelizzerà il mondo, vale a dire mediante la sua testimonianza vissuta di fedeltà al Signore Gesù, di povertà e di distacco, di libertà di fronte ai poteri di questo mondo, in una parola, di santità" (Evangelii nuntiandi, 41).

La santità: è proprio alla santità che ci richiama la prossima canonizzazione del nostro vescovo e missionario mons. Guido Conforti!



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