La missione fa la chiesa…
Il 13 ottobre le 15 diocesi del Triveneto si sono ritrovate nel seminario minore di Rubano (PD) per l’Assemblea, in occasione dell’ottobre missionario straordinario, voluto da papa Francesco. Il titolo era “La missione fa la chiesa. Prassi missionarie nella pastorale ordinaria”.
È stata un’occasione in cui ha prevalso l’ascolto, la condivisione e l’assunzione di responsabilità per rendere concreto il programma dell’ottobre missionario speciale”. Due erano gli obiettivi di questa convocazione straordinaria: 1. Condividere i risultati maturati nei “laboratori pastorali”. 2. “Individuare passi futuri per continuare il processo di interscambio regionale. Come colonna sonora dell’assemblea, il coro della Consolata, con canti in lingue africane (swahili) e spagnole, ci ha messo subito in sintonia con il mondo. Tra i 300 partecipanti, c’erano anche tre vescovi.
Sono stati tre i momenti significativi di questa assemblea. Attraverso un video, abbiamo preso atto dei frutti dei laboratori pastorali, su cui hanno lavorato le 15 diocesi, in 4 gruppi (chiesa povera in cammino con gli esclusi; seguire Gesù e annunciare il vangelo tra molteplici culture e religioni; cura della “casa comune”; sinodalità e corresponsabilità pastorale). Subito dopo, si è data la parola a Paola Bignardi (ex Presidente nazionale AC) e a don Mario Salviati (commissione pastorale del Triveneto) che hanno messo in luce il ruolo dei laici e quello della chiesa locale.
Il secondo momento è stato quello dell’ascolto di due testimonianze: una laica della diocesi di Verona che, dopo tre anni in Brasile, continua il suo impegno missionario in diocesi, e un missionario fidei donum di Trento che, dopo 16 anni in Brasile, riflette su come condividere questa esperienza. Infine, Agostino Rigon, responsabile della Commissione missionaria del Triveneto, ha suggerito piste di riflessione, invitandoci a condividere le esperienze e a lavorare insieme. La preghiera conclusiva, presieduta da mons. Pellegrini, vescovo di Pordenone, ha dato lo slancio affinché la chiesa del Triveneto sia sempre più “in uscita”.