La missione continua
Nel gennaio 1920, la rivista "Fede e civiltà", mensile dei saveriani, pubblicava la foto del vescovo di Vicenza, mons. Ferdinando Rodolfi, e un articolo dal titolo: "Un insigne benefattore". Era l'espressione di riconoscenza per l'accoglienza ricevuta a Vicenza dall'Istituto di Parma per le Missioni Estere. Il vescovo aveva accettato con simpatia la presenza dei saveriani. Questi, già nel novembre 1919, avevano aperto le porte della nuova casa per gli alunni del ginnasio nella già villa Tacchi, già Bertolini, in Viale Trento, fuori porta S. Croce.
Così Vicenza, diocesi stupenda per la vita di fede, accoglieva i saveriani, tra i quattro istituti con il carisma esclusivamente missionario nella chiesa. È stato un arricchimento per la diocesi, per l'apertura alla missione universale, come pure per l'Istituto. Questi ha subito accolto studenti e ha avuto la simpatia del clero e di numerosi cittadini. Dopo il primo superiore della nuova casa, p. Antonio Sartori, è stato nominato formatore e, in seguito, rettore dei giovani p. Pietro Uccelli (1922), che rimarrà a Vicenza fino alla sua morte (29 ottobre 1954). La santità e l'attività apostolica di questo presbitero, reduce dalla Cina, furono conosciute e apprezzate molto nel capoluogo e altrove. Laici, preti, religiosi e anche vescovi si rivolgevano a lui per consigli e per difficoltà di ogni genere. Il processo diocesano di beatificazione è stato aperto il 3 dicembre 1997 e Papa Francesco ha riconosciuto recentemente l’eroicità delle sue virtù, il 18 maggio 2018.
Se, nel passato, gli istituti missionari erano l'unica via per le missioni estere, Pio XII, con l'enciclica Fidei donum (1957), invitava il clero diocesano a mettersi a disposizione della missione. Inoltre, i vescovi del Veneto aprivano un seminario per l'America Latina (1964) il CEIAL prima e attualmente il CUM. Ma soprattutto arrivava il Concilio Vaticano II con il documento Ad gentes, che confermava l'impegno di tutta la Chiesa per la missione (7.12.1965).
Nel 1967 la diocesi di Vicenza inviò in Brasile don Mario Costalunga, primo missionario fidei donum. Oggi sono 699 i missionari vicentini (373 in America Latina, 70 in Asia, 78 in Europa, 171 in Africa e 7 in Oceania).
Don Arrigo, per 15 anni direttore dell'Ufficio missionario diocesano, afferma che i vescovi con i quali ha collaborato direttamente (Nosiglia e Pizziol), vedendo l'attività missionaria diocesana, hanno scoperto una grande realtà: “Hanno fatto propria questa ricchezza e hanno sempre sostenuto le missioni con convinzione”. I missionari, non più protagonisti e attori unici della missione, accolsero come grazia questa coralità dell'impegno missionario della chiesa. In missione, attualmente lavorano e vivono in grande collaborazione con i presbiteri e laici arrivati dalle diocesi.
[continua nel prossimo numero]