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La missione ad alta quota, Saveriani in Messico

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Il fenomeno della globalizzazione ha portato alla ribalta l'importanza di religioni e culture diverse. Forse per molti questo costituisce un fatto nuovo. Ma i missionari da sempre si confrontano con gli "altri". Tuttavia, soprattutto negli ultimi quarant'anni, essi hanno dovuto ripensare la missione alla luce delle mutate situazioni storiche e delle nuove indicazioni della chiesa, del concilio Vaticano II e degli insegnamenti dei papi.

Oggi i tre grandi settori dove i missionari lavorano sono: il dialogo interreligioso, la promozione umana come pratica della carità (scuola, ospedali...) e l'inculturazione del vangelo, ovvero la traduzione del messaggio di Cristo attraverso il pensiero delle culture con cui si ha a che fare.

Missione, sviluppo e istruzione

Noi saveriani siamo in Messico dal 1951 e siamo impegnati specialmente in tre grandi attività. La prima è la promozione delle vocazioni per favorire la missionarietà della chiesa. La seconda è il lavoro pastorale nella regione abitata dagli indigeni, chiamata Huasteca, fino a poco tempo fa raggiungibile solo a cavallo. Qui i saveriani si prendono cura di due parrocchie, dove cercano di sviluppare la coscienza della gente anche in campo sanitario e culturale. Sono stati aperti ambulatori e cooperative di lavoro.

La terza attività è costituita dalle scuole, chiamate colegios. L'azione missionaria in campo scolastico è importante, perché ci sono regioni in Messico dove la scristianizzazione, provocata dalla rivoluzione del 1910 e poi dalla persecuzione del 1927-1929, ha allontanato la gente dalla chiesa. La scuola è uno dei modi per avvicinarsi. Infatti, in molti casi le famiglie ci ascoltano non solo perché siamo sacerdoti, ma perché siamo insegnanti.

Sull'altipiano di Arandas

Da quando sono stato inviato in Messico nel 1993, mi è stato chiesto di occuparmi dell'evangelizzazione e della promozione umana attraverso la scuola. Svolgo la mia missione nella cittadina di Arandas, che si trova a più di 2.000 metri d'altitudine, sulla Meseta central del Messico. È davvero un bell'altipiano: in estate è verde, ma in inverno è desertico per l'assenza assoluta di piogge.

La gente si dedica all'agricoltura, coltiva soprattutto mais e alleva bestiame. Negli ultimi anni la produzione del tequila ha portato un maggior benessere. Il tequila è la bevanda tipica messicana, prodotta dalla fermentazione del bulbo dell'agave. Ci vogliono ben otto anni perché l'agave sia pronto per la produzione del liquore! È una regione ricca anche di cavalli. Infatti, la tradizione messicana ha sempre tenuto in grande onore questo animale, che costituisce spesso l'unico modo per spostarsi e per governare le mandrie.

Il vangelo nel registro

Nel 1978, in questo paesino oggi città, i saveriani hanno aperto un seminario minore, che ha una trentina di seminaristi. Naturalmente i seminaristi avevano bisogno anche d'istruzione, così è stata istituita la scuola che poi è stata aperta a tutta la popolazione. Oggi la scuola conta circa 400 alunni. Insegnare è interessante perché è un modo per evangelizzare e per promuovere la formazione. Sono convinto infatti, sulla scorta della tradizione cristiana, che chi segue Cristo diventa più uomo.

È un lavoro di educazione e promozione, ma anche un cammino privilegiato per evangelizzare.

Ogni settimana vado a Guadalajara a fare lezione ai seminaristi che frequentano la facoltà di filosofia. In questo modo rimango in contatto con la parte culturalmente più viva della chiesa e della società messicana. Inoltre, la domenica e nelle feste do una mano in alcune comunità (ranchos) nelle zone più disagiate. Quando è necessario, aiutiamo anche un orfanotrofio della città che, come il nostro seminario, si regge solo grazie alla carità cristiana.

Fare il bene, finché si può...

Tutti, immagino, avranno saputo che in questi ultimi anni il papa ha beatificato e canonizzato vari santi messicani. La maggior parte di loro proviene appunto dalla zona di Arandas, nella quale mi trovo ora a lavorare. Infatti, proprio in questa zona infuriò più tremendamente la persecuzione contro i cristiani, avvenuta dal 1927 al 1929. I cristiani seppero rispondere in varie forme: alcuni con la resistenza armata, molti con la resistenza passiva, fino al martirio.

Tertulliano, uno scrittore cristiano dei primi secoli, diceva che il sangue dei martiri è seme di cristiani. In effetti, da quegli anni in poi, nella nostra zona c'è stata una fervente vita cristiana. Tuttavia il clero è ancora scarso rispetto alle necessità della gente.

Ringrazio il Signore e anche la congregazione saveriana di poter lavorare per la crescita del regno di Dio nel mondo. La considero una grazia particolare. Come dice il vangelo, "bisogna camminare finché è giorno, perché poi viene la notte oscura, quando non si può più camminare". Fuori di metafora: bisogna fare il bene finché si può.

È l'augurio che rivolgo anche a voi, cari lettori di "Missionari Saveriani": fate il bene finché potete!



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