La mia seconda Africa: A S. Paolo di Fondi come vice parroco
Ho lasciato l'Africa per assistere la mamma bisognosa di cure. Con il consenso dei superiori, l'arcivescovo di Gaeta mi ha nominato a vice parroco a San Paolo, alla periferia della cittadina di Fondi. Per il momento la mia Africa è qui. Mi dicono che ci sono tante miserie e soprattutto c'è tanto bisogno di Cristo. È un'Africa diversa dalla prima, ma che ha bisogno ugualmente di missione, cioè di annuncio e testimonianza.
Sono e resto missionario
Sono missionario, consacrato alla missione per tutta la vita. Non metterò mai in dubbio questa mia vocazione. La mia vita è per la missione. Penso alla mia prima Africa e spero di tornarci presto, ma per ora vivo la mia consacrazione alla missione a Fondi, con lo stesso entusiasmo, e soprattutto con lo stesso spirito.
Le avventure di tanti missionari saveriani in Cina, in Indonesia e in Africa mi avevano talmente entusiasmato che dissi: "parto anch'io". Il cammino della missione cominciò lì, con tanta voglia di andare tra le genti, lontano, per tutta la vita. Queste sono le caratteristiche della missione: uscire dal proprio paese, dalla propria cultura, dai propri affetti; andare presso i popoli che non conoscono ancora Gesù per spiegare chi è, nei modi che solo l'amore può suggerire, e per invitarli a seguirlo. Missione è anche consacrazione per tutta la vita, non per un certo periodo soltanto, ma come professione e donazione perenne.
Un potenziale enorme
Il concilio Vaticano II ha sottolineato in modo netto che "tutta la chiesa è missionaria". La chiesa non può vivere senza la missione. E la missione è apertura verso i veri bisogni dell'umanità sofferente e malata. Qui a San Paolo di Fondi sento che c'è questa apertura, grazie anche al parroco don Mariano che è responsabile della Caritas diocesana e regionale.
Problemi come la povertà, la fame e tanti altri della società in cui viviamo sono parte integrante della missione. E poi, nel guardare tutte queste case popolari che circondano la parrocchia, dove vivono quasi seimila fedeli, penso che esse racchiudano un potenziale enorme di annuncio e soprattutto di testimonianza, di amore e di accoglienza da dare e da comunicare.
La mia presenza e il mio ministero sacerdotale a San Paolo spero siano un aiuto per la chiesa locale, per le famiglie e per i tanti bambini e giovani, perché riscoprano il volto di Gesù e lo amino con tutto il cuore.
Vocazione speciale
La vocazione alla missione è una vocazione speciale. Ci vuole "fegato" e forse anche un po' di temerarietà per fare il missionario. Ma dobbiamo ricordarci che tutti siamo chiamati a essere missionari. Ciascuno nel proprio ambito deve essere missionario e annunciare la salvezza di Cristo Gesù. Dio, però, chiama con una vocazione "particolare" i giovani (uomini e donne), perché dedichino tutta la loro vita all'annuncio del vangelo, là dove ancora non lo conoscono. Oggi c'è tanto bisogno di avere giovani missionari. Le situazioni che noi viviamo esigono sempre di più la presenza di "veri" missionari.
Presentandomi alla comunità cristiana di San Paolo a Fondi, lo scorso 28 settembre, ho detto: "Vengo dall'Africa, non perché sono fuggito o sono stanco. Vengo in mezzo a voi perché oggi la "mia Africa" siete voi, uomini e donne di questa parrocchia di San Paolo in cerca di Dio. Insieme lo troveremo, lo ameremo, lo pregheremo e testimonieremo la nostra fede in lui".