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La festa dei sessant’anni a Udine

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L’emozione e la nostalgia dei ricordi

Fissando per il 15 ottobre scorso la festa dei sessant’anni di presenza dei saveriani a Udine, avevamo pensato di invitare in primo luogo i familiari dei missionari. Alle nove del mattino la porta di casa era spalancata per accoglierli a cuore aperto. Era giusto così, perché i familiari hanno pregato, trepidato e perseverato con noi, fin dal tempo della nostra formazione.

Il grande salone ci ha raccolti per il programma, con gradite sorprese. Due grandi pannelli presentavano il carisma missionario del beato Conforti e alcune fotografie di saveriani e alunni dei primi anni della casa di Udine. Ha introdotto il festoso incontro p. Domenico. Con la sua facezia, è riuscito ad accattivarsi i presenti con scrosci di amene risate. Per ordine, hanno poi preso la parola i tre invitati speciali.

Gli inizi di 60 anni fa

Padre Ermanno Ferro di Mortegliano ha trascorso a Udine gli anni dal 1955 al 1958. Ha parlato dei primi contatti di p. Ulisse Benetti con la realtà friulana e dei suoi incontri con l’arcivescovo mons. Giuseppe Nogara, che aveva conosciuto il nostro fondatore mons. Conforti. (Degli inizi saveriani a Udine avete già letto su questa pagina, nel mese di maggio, ndr).

L’8 settembre 1946 iniziava a Udine quella presenza saveriana, che ha suscitato nel cuore di tanta gente l’anelito missionario e in molti ragazzi il desiderio di consacrarsi a Gesù come missionari.

I ragazzi nella nuova casa

Padre Carmelo Boesso era ancora liceale nel seminario di Padova, quando ha scelto di unirsi ai missionari saveriani. Ha parlato sulla storia della costruzione della nuova casa e ha fatto nascere un po’ di nostalgia ricordando i saveriani di allora: alcuni erano dediti alla promozione vocazionale; altri erano impegnati nella formazione.

I ragazzi, presi dalle numerose e attraenti attività, a volte preferivano restare in istituto anche il sabato, invece di rientrare in famiglia.

La vita quotidiana nei ricordi

Poi è venuto il mio turno. Per scorrere con gli occhi e cogliere con il cuore tanti momenti della vita quotidiana, ho mostrato e commentato fotografie e ricordi, partendo dall’inizio e situandoli lungo gli anni, fino al 1972, quando ancora schiamazzi e vivacità di ragazzi riempivano la casa dei saveriani di Udine. I presenti hanno accompagnato con vivo interesse la proiezione e hanno manifestato il desiderio che venga completata questa simpatica iniziativa.                                 



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