La danza della gioia
Era l’ultimo mio giorno libero. Poi, avrei dovuto lasciare l’accogliente quercia e tornare alle normali occupazioni. Mi sembrava che mi mancasse ancora qualcosa o forse era un’impressione. Stavo ancora sognando, immerso nel sonno tra le radici, quando una melodia silenziosa e un profumo speciale prendevano sempre più intensità avvolgendomi. Aperti gli occhi, sembrava che tutto il bosco si fosse radunato per darmi il “buon viaggio”. Riconobbi lo scoiattolo, il pettirosso, i gufi e le civette, la venditrice di frutti di bosco e tutti gli altri che mi avevano fatto conoscere tante cose belle. Due pappagallini mi annunciarono solennemente che stava per iniziare il gran ballo delle farfalle a cui, naturalmente, ero invitato. Rimasi a guardare a bocca aperta le evoluzioni di tutte queste meraviglie. Poi, l’amico mi disse che lo scoiattolo voleva che entrassi nella danza. Qualcosa di speciale si impadronì di me e mi faceva diventare leggero. E così, uno più felice dell’altro, cominciammo la danza della gioia. Ognuno dava il meglio di sé stesso. Su un ramo c’era il coro degli uccelli che cinguettavano. Sull’altro, i gufi e le civette accompagnavano con i loro strumenti le nostre evoluzioni. Ormai il sole stava perdendo la luce. Fra poco sarebbe arrivata la luna. Dovevo partire per ritornare alla vita di sempre. Salutai tutti con gioia. Lo scoiattolo e il pettirosso vollero accompagnarmi per un tratto di strada. Qualche lacrima nascosta scendeva sulle mie guance. Cominciai il viaggio di ritorno, più ricco di prima e felice perché l’amicizia è una cosa meravigliosa.