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L’eredità dell’amico p. Riccardo

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P. Riccardo Tobanelli, semplice e alla mano, sempre pronto a stare in compagnia, era persona ricca di pensieri, riflessioni e progetti che ha trasmesso a quanti l’hanno conosciuto. Per me era un amico. In Bangladesh, nel corso degli anni, si rende conto che esiste un mondo di esseri più sfortunati, più deboli e fragili, i bambini e i ragazzi.

Riccardo decide di aiutarli. Sono i ragazzi di strada, “tokai” in bengalese. Egli li incontra e vi si dedica, dapprima a Khulna, poi nelle zone di Dhaka, la capitale, e in seguito anche nel distretto di Mymensingh. A Khulna, affitta alcune stanze, dove ospita i bambini a cui offre un tetto sotto cui ripararsi dalle intemperie, un pasto e, soprattutto, una protezione.

Cerca anche di mandarli alle scuole pubbliche perché possano ricevere un’istruzione. In seguito, grazie all’aiuto di tanti, realizza una casa dove può ospitarne un buon numero. In quegli anni coordina le équipe chirurgiche italiane, che si alternano, per alcuni mesi all’anno, presso il S. Maria Sick Celter di Khulna, e che operano pazienti poveri impossibilitati ad accedere alle strutture pubbliche, molto costose. Più recentemente,

Riccardo raccoglie i fondi necessari e acquista un terreno a Noluakuri, a 80 chilometri dalla capitale. Lì costruisce la casa delle bambine e poi quella dei bambini che, complessivamente, ospitano 60 bambini. La gestione è affidata ad alcuni suoi ex tokai, ormai adulti e, in alcuni casi, già sposati.

La sua ultima opera è stata la creazione di una clinica mobile, per andare incontro ai bambini in giro per le strade. Il suo scopo è sempre stato portarli ad essere ragazzi bravi, onesti, rispettosi, al di là della religione. Vorrei accennare all’amore che Riccardo manifestava per la nostra comunità parrocchiale di Castrezzone di Muscoline.

Sognava di tornare ogni tanto al suo paese per vivere la liturgia insieme a noi ed essere membro vivo della nostra comunità. Quest’anno non verrà, ma ci ha lasciato un’eredità: la sua visione della vita, i valori evangelici da lui vissuti, le sue riflessioni e scelte coraggiose, spesso controcorrente, l’amore per gli ultimi.

Ci ha lasciato un segno, un marchio che ha improntato la nostra vita. Per questo sarà sempre presente in mezzo a noi.



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