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Kabonka, serietà quaresimale

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Caro Kabonka,
sei un villaggio nella parrocchia di Binkolo, non lontano da Makeni, il centro della nostra diocesi. Ti ho conosciuto 44 anni fa quando, nel 1978, ritornato in Sierra Leone dalla pausa di Londra, il mio superiore regionale, il futuro vescovo di Makeni, p. Giorgio Biguzzi, mi mandò da te con l'impegno di… volerti bene!

Ti ho incontrato volentieri, dopo i sei chilometri di strada appena transitabile, per avviare con te quella storia d'amore che continua ancora oggi. P. Biguzzi ti aveva già donato una bella chiesa, la prima di tante nella parrocchia, per pregare ed imparare catechismo. E non mi è stato difficile innamorami di te, della tua gente sincera, ospitale, gioiosa, dei tuoi bimbi che mi circondavano di sorriso, dei tuoi anziani che condividevano la loro saggezza. Per più di 10 anni, sia da direttore del centro pastorale che da superiore regionale, ci siamo incontrati quasi settimanalmente per l’Eucaristia domenicale, per il catecumenato, e, perfino, per la mia iniziazione nella tua società segreta del Gbanbani.

Poi, ci siamo lasciati per qualche anno. La guerra civile, la mia malattia e la permanenza in Italia ci hanno tenuti lontani l’un l’altro, ma per ritrovarci ancora nel 2002, io nominato tuo parroco con il famoso padre Giuseppe Rabito! Per solo due anni sono rimasto con te, ma insieme abbiamo visto la tua comunità cattolica di Tutti i Santi crescere in numero e qualità di fede. 
In tutti questi anni con te, ed ancora oggi che da missionario anziano posso ancora farti “da nonno”, mai mi dimenticherò quel mattino di Pasqua, alle 5.30, quando con tutto il villaggio celebrammo insieme la Risurrezione del Signore con un enorme fuoco all’aperto, la narrazione delle meraviglie del Signore e la celebrazione dell’Eucaristia in chiesa. Una liturgia quella da far invidia a quelle della nostra cattedrale di Cremona!

Una esemplare tradizione, che hai sempre portato avanti con perseverante fedeltà, e continua ancora oggi, è la celebrazione della Via Crucis nei venerdì di quaresima. Sono le 4 del pomeriggio ed i fedeli si raccolgono vicino alla scuola. A ogni stazione c’è già affisso un quadro della passione. Ci si muove insieme con la croce davanti, si legge il passo della scrittura, ci si inginocchia, si prega, si canta, fino ad arrivare alla 14ma stazione in chiesa, con la benedizione finale. E poi, è qui la preziosità del momento, molti dei partecipanti, dopo aver digiunato tutta la giornata, prendono le zuppiere del loro cibo già portato in chiesa e lo versano in larghi piatti comuni, dove tutti mangiano. Quanta fede e quanta devozione in quella condivisione di cibo! Più quaresima di così proprio non si può!
Grazie, Kabonka carissima!



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