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Intervista a P. Giuseppe Pulcini

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Dalla missione del Tchad

Sono passati tra noi nei giorni scorsi, per un breve periodo di aggiornamento in Europa, i fratelli p. Giuseppe e p. Eugenio Pulcini originari di Nembro. Abbiamo contattato p. Giuseppe che ha lavorato in Cameroun dall'85 al '96 e, successivamente, dal 96 ad oggi in Tchad. Confrontando le due missioni ci ha detto che il Cameroun è sotto ogni aspetto in una situazione più sicura e più stabile di mille povertà. Quanto egli ci ha detto credo valga la pena estenderlo anche ai lettori. Missionario in Cameroun e in Tchad

Attualmente, p. Giuseppe, dove svolgi la tua missione?

Dopo aver lavorato per 11 anni nel nord del Cameroun nella diocesi di Yagoua, dal luglio del '96 sono nella missione di Bongor nella diocesi di Pala in Tchad. Bongor si trova a 350 km a sud di Djamena, capitale del Tchad. Benché sia priva delle elementari strutture e infrastrutture tipiche di ogni paese civile, passa come una delle città più importanti del Tchad. Amministrativamente è sede della prefettura e di un posto di gendarmeria. La sua posizione è strategica, perché è al centro di un incrocio di strade che permettono un ottimo scambio commerciale con il Cameroun e la Nigeria.

Purtroppo il Tchad è sempre stato un paese martoriato dalla guerra civile e le sue ricchezze sono state impiegate in armamenti o a difesa di un potere conservato ingiustamente solo da alcuni potenti. Bongor e le altre città portano le  conseguenze di questa situazione che si riflettono nello scarso sviluppo sociale e civile delle loro popolazioni.

Attualmente, visto che c'è un certa calma, ognuno approfitta per costruire la sua casetta usando i mattoni per le pareti e qualche pezzo di lamiera per il tetto. È una città in via di sviluppo, afflitta da tutti quei problemi sociali legati alla rapida urbanizzazione. In questi agglomerati umani formatisi in pochissimo tempo si dimenticano spesso i valori tradizionali della famiglia, si vive coi piccoli espedienti del momento, si arriva facilmente alla corruzione istituzionalizzata, all'abuso del potere, alla violazione di ogni diritto.

A servizio della persona

Come è impostata l' evangelizzazione in Tchad?

Parte dalla situazione concreta del paese. Le direttive della Chiesa ai laici impegnati, ai sacerdoti locali e ai missionari esteri che lavorano in paese, riguardano anche la ricerca di soluzioni concrete ad ognuna di queste condizioni di disagio e di ingiustizia. Le direttive pastorali della diocesi prevedono l'azione dell'evangelizzazione accompagnata e seguita dall'azione della promozione umana, con tutte quelle attività che sono a servizio della persona: l'educazione scolastica, l'assistenza sanitaria, la formazione di tecnici, ecc.

Una particolare attenzione è data dalla formazione di professionisti esperti nella conoscenza dei diritti e dei doveri della persona umana. Tenendo presente che i diritti della persona umana sono sempre più frequentemente non solo dimenticati, ma calpestati, questa particolare preparazione professionale vuole arrivare a portare queste persone alla conoscenza della dignità di ogni persona e alla capacità di denunciare le tante ingiustizie compiute contro i diritti fondamentali della persona umana.

Anche noi Saveriani, a servizio di questa diocesi nella missione di Bongor, seguiamo e sosteniamo le direttive pastorali diocesane, coniugando e armonizzando tra loro il meglio possibile l'evangelizzazione e la promozione umana. Le realizzazioni delle tante opere necessarie per il culto e la formazione della comunità sono compiute sempre in collaborazione con la gente del luogo. Più che compiere noi le opere, vogliamo educarli a rimboccarsi le maniche perché arrivino loro, in spirito di reciproca collaborazione, a compiere quanto potrà essere loro utile. Nessun regalo gratuito: è già numerosa la schiera dei mendicanti; meglio non accrescerla.

La missione cerca di risvegliare in tutti la forza della speranza che ha il potere di migliorare il proprio futuro. È la  speranza che rompe la catena della miseria, che fa lottare contro la malattia, la siccità e ogni altra forma di calamità pubblica. La Chiesa missionaria è sempre stimolata da questo dinamismo che migliora il presente, e prepara un futuro migliore.

Un popolo che aspira al cristianesimo

Come è il quadro della Chiesa in Tchad?

Quantunque il Vangelo non sia stato ancora annunciato a tutti gli abitanti di questa terra, il quadro che la Chiesa offre di sé è sicuramente consolante e ricco di buone promesse per il futuro. Le popolazioni nate nelle tradizionali religioni africane mostrano oggi più che mai un'evidente propensione verso il cristianesimo. Questo dato interpella tutte le forze missionarie.  Le statistiche riguardanti gli aspiranti al battesimo, ossia i catecumeni, sono spesso poco al di sotto di quelle dei battezzati.

"La messe è abbondante, sottolineano i vescovi del Tchad, ma occorrerebbe un maggior numero di missionari per raccoglierla". si dovrebbero aprire nuove missioni per accelerare l'azione evangelizzatrice. Per questo una particolare attenzione è data all'accompagnamento e alla formazione di quei giovani che chiedono di poter diventare sacerdoti. Gli aspiranti sono molti ma la carenza dei formatori impedisce di soddisfare il bisogno di tutte le domande.



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