In Festa… anche con la pioggia
Nonostante il cielo volesse benedirci di acqua, domenica 19 maggio, nella casa dei saveriani di Zelarino, oltre 100 persone hanno partecipato alla “Festa missionaria all’aperto”. L’entusiasmo dei volontari ci ha contagiato e ha favorevolmente impressionato l’ospite d’onore, p. Jèsus Calero, in partenza per il Ciad del sud, dove si aprirà una nuova missione.
I cristiani, ci ha detto, sono l’1%. Là i saveriani sono chiamati a un’opera di testimonianza, catecumenato, opere sociali (scuole e dispensari). Naturalmente, ci sono difficoltà nelle conversioni dall’islam al cristianesimo, mentre il contrario, per vari motivi (tra cui quelli economici), sembra più facile. Il mondo islamico ha diversi orientamenti e il pericolo terrorismo con Boko Haram è molto forte. Bisogna tenere presente che l’islam è arrivato molto tempo prima del cristianesimo. Le prime missioni sono sorte verso il 1946. I problemi sono tanti: l’acqua (bisogna trivellare profondamente), i cereali (come stoccarli per la stagione secca), la promozione della donna, le strutture (finora le aree di preghiera sono sotto l’albero), le alte temperature (da febbraio a maggio si arriva a 45 gradi), le malattie. Il Ciad è un paese povero, pur essendo ricco di petrolio, e non sempre è facile dialogare con le autorità. Per finire, i missionari invitano la gente a prendersi la responsabilità del proprio paese.
È seguita l’Eucaristia, animata dalla corale africana “Soul liberation cultural gospel” di Marghera, con l’aiuto dell’amico Mario Carraro. Il pranzo condiviso e poi ancora la musica africana ci ha fatto danzare e ci ha dato tanta nostalgia dell’Africa. L’arrivederci è a domenica 22 settembre per la festa dei parenti dei missionari e dei benefattori.