Il vento dell’amore
Gigetto si era ritrovato con dei pezzi di stoffa che la mamma non utilizzava più. Lei era una brava sarta. Lui, il figlio più piccolo, li raccolse e li mise in disparte. Ogni giorno andava a vedere le barche dei pescatori. Avevano vele bianche con disegni speciali. Chiedeva spiegazioni al suo amico pescatore e lui, mentre ricuciva le reti, gli raccontava tante storie dei tempi passati. Come quella volta che dovette prendere in barca tre personaggi. Era vicino alla piazza di S. Marco a Venezia. Quella sera c’era burrasca in mare. Per questo non era uscito a pescare. Viene uno a dirgli di portarlo al Lido. Alla sua obiezione che il tempo era brutto, gli viene risposto di non preoccuparsi, anzi dovrà prendere altre due persone. E così comincia a remare. Si ferma alla prima isoletta e imbarca il secondo e più avanti il terzo. Il mare era minaccioso. Gli sembrava di vedere dei mostri che volevano distruggere tutto, ma il primo passeggero si alzò in piedi e con la mano ferma, li fece fuggire e così il mare si tranquillizzò. Rientrando verso riva, gli fecero capire che imitavano quello che, tanti anni fa, nella stessa situazione, aveva vinto la paura dei suoi amici sul lago in tempesta. Gli avevano detto anche i loro nomi, ma la gioia che aveva vinto la paura glieli fece quasi dimenticare. Ma si ricordò il loro messaggio: “Quando hai paura, spiega la tua vela al vento dell’amore. Noi e Lui ti saremo sempre vicini”. Gigetto rimase in silenzio, dopo aver ascoltato il racconto. Poi gli chiese che cosa doveva fare con tutti i pezzi di stoffa che gli aveva lasciato la mamma. Il vecchio pescatore sorrise: “Dille di cucirti una bella vela. E quando sarai grande, la monterai nella tua barca. Sarà la più bella di tutte, perché avrà i colori dell’amore!”. E continuò il suo lavoro.