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Era il 1983, quando per la prima volta vivevo il Natale in Africa, nella repubblica democratica del Congo. Non c'era la neve, non faceva freddo. Eravamo sulle rive del lago Tanganika. C'era tanta voglia di stare insieme, di cantare, di danzare per la nascita di Gesù Salvatore.

Il cuore pieno di gioia

I canti, belli come i nostri, dicevano così: "Amezaliwa, Bwana, amezaliwa leo, amezaliwa, tumshangilie - È nato il Signore, è nato oggi, è nato, facciamo festa!". Poi il canto continuava dicendo: "Gli angeli contenti hanno cantato un bel canto per la sua nascita, i pastori sono andati a trovarlo, chiamati dagli angeli, anche i magi sono andati, seguendo la grande stella. E allora pace in terra e gloria nei cieli per tutti gli uomini che si amano...".

Non capivo ancora bene la lingua, ma vedendo gli africani cantare, anch'io avevo il cuore pieno di gioia. Poi guardavo in faccia quei bei bambini neri e i loro occhioni attenti. Qualcuno stava già dormendo sulle spalle della mamma. Gli altri si muovevano in continuazione, danzando insieme ai più grandi. Un'atmosfera diversa, lontana dai nostri paesi in Italia, ma vicina a ogni persona che accoglie nel cuore il Bambino Gesù.

Il Bambino sulle rive del lago

Era facile pensare a Giuseppe e a Maria. Bastava guardare i papà, che erano tornati dalla pesca notturna; o le mamme, stanche per aver lavorato nei campi. Giuseppe e Maria non erano molto diversi da loro. Avevano sulla pelle e nel cuore la fatica di vivere e di far vivere.

Ma ora, tutto questo era messo da parte. Bisognava far festa: un bambino è nato! E come nella tradizione, lo si fa conoscere a tutti e tutti fanno festa. Non si può star fermi, in silenzio. L'Amore di Dio era sceso laggiù sulle rive del lago, in mezzo agli uomini e alle donne di buona volontà.

"Mica male gli africani!"

Era facile sentirsi bene, come a casa propria e nel proprio paese. E chissà, magari qualche angelo di ritorno da Betlemme, volando con le stelle, è sceso silenzioso fino alla chiesa. Si è fermato a sentire i canti e si è detto che "anche loro - i cristiani d'Africa - cantano mica male!". Magari li ha registrati per farli sentire ai suoi amici celesti. Così per il prossimo Natale ne avranno di nuovi da aggiungere al loro ricco repertorio...

Ora è Natale 2012. Ricordando quei tempi, anche noi missionari saveriani di Salerno vogliamo far giungere il nostro caloroso augurio di Natale a tutti gli amici vicini e lontani:

Felice Natale a tutti !



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