Il pensiero fisso dei figli da crescere
Sono vedova di un militare, dopo aver vissuto 26 anni con lui e aver messo al mondo 12 figli; tre sono già passati al Creatore. Picchiato dai Tutzi durante la guerra del 1996, è morto in seguito alle ferite. L’avevo incontrato a Goma, dove ero andata a trovare mio fratello. Sono vissuta in campo militare con lui. La vita dei militari non è facile: mancano le case e non hanno l’essenziale per una vita dignitosa. E poi sono in continuo movimento, da un villaggio all’altro. Lui era sergente. È morto nel 2001.
L’esercito non provvede alle vedove dei militari. Dopo tanti anni di manifestazioni e richieste, riceviamo appena 10 dollari al mese, quando li riceviamo. Perciò la vita di una vedova in Congo è molto difficile: giorno e notte è un pensiero fisso, come dar da mangiare ai figli, farli crescere, mandarli a scuola… Compro la manioca a Goma, la trasporto a Panzi attraversando il lago Kivu, la macino al mulino della missione, dove il costo è minore, e la vendo al mercato. Riesco così ad avere qualcosa per la famiglia.
Dei nove figli, sei vanno scuola; gli altri rimangono a casa in attesa che dal cielo arrivi qualche grazia di Dio. Io da sola non ce la faccio. So che la loro vita di domani dipende dall’educazione, ci ho pensato e riflettuto.
Ho parlato chiaro con loro: da sola e vedova con 10 dollari al mese di pensione, non ce la faccio. Mi hanno capito e tiriamo avanti così.
Faccio parte del gruppo carismatico della parrocchia. Questo mi ha molto aiutato perché mi ha incoraggiato spiritualmente nel sopportare la mia vedovanza. Mi hanno insegnato a pregare e a superare le tante tentazioni di una vedova. Ringrazio Dio che mi ha fatto conoscere questo gruppo, anche perché c’è un buon affiatamento con altre vedove che hanno i miei stessi problemi.
È questo che vorrei dire alle vedove come me: di avere fiducia in Dio, da lui vengono tutte le grazie; che si facciano coraggio e siano forti e sfruttino tutta la loro intelligenza per cercare tutti i modi per mandare avanti la vita dei loro figli.
Non si disperino, perché il Signore ci conosce ed è con noi vedove.