Il passaggio di consegne
Dal 4 ottobre, la diocesi di Como ha un nuovo pastore. Si tratta del comasco mons. Oscar Cantoni. Succede a mons. Diego Coletti, che l’ha guidata dal 2007 al 2016. La comunità dei saveriani ha partecipato al corale “grazie” della diocesi per l’opera svolta dal vescovo Diego nella celebrazione del 13 novembre. L’ha fatto per la riconoscenza verso questo Pastore che ci è stato vicino e a più riprese ospite di Casa nostra, sempre cordiale e fraterno nei nostri confronti.
Non è uno sconosciuto
Ora accogliamo con altrettanta gioia e riconoscenza, per il Papa Francesco che ce l’ha donato, il nuovo vescovo, mons. Oscar Cantoni. Egli è per noi una figura, in un certo modo, di casa, anche se da un po’ d’anni era assente, precisamente da quando, nel 2005, è stato nominato vescovo di Crema. Lo ricordiamo tuttavia quando era ancora un semplice presbitero, molto affabile e molto spirituale. Qualche saveriano è stato condiscepolo del nuovo pastore nel liceo del collegio Gallio di Como alla fine degli anni ‘60.
Dopo l’ordinazione presbiterale, mons. Cantoni era stato incaricato della pastorale vocazionale, dell’Ordo Virginum, dell’associazione di donne consacrate della diocesi, padre spirituale del seminario diocesano e delegato vescovile per il clero della chiesa di Como. In questi suoi incarichi, frequentemente l’abbiamo visto a casa nostra.
Snodo della grazia di Gesù
Ricordiamo questi fatti, perché nel vescovo Oscar noi vediamo, al di là della figura istituzionale, una persona conosciuta e familiare e siamo certi che egli continuerà ad esserlo. Per questo, ci uniamo alla gioia della gente che l’ha accolto con esultanza il 27 novembre scorso, quando ha preso possesso della cattedra di San Felice e Abbondio in Como.
La festa che il popolo comasco gli ha tributato trova un’eco nei nostri cuori e si fa preghiera d’intercessione perché Dio gli conceda un fruttuoso ministero episcopale.
Oltre all’affetto riconoscente che ci lega al nuovo Pastore, sappiamo che egli è per tutti noi, anche per i consacrati e i missionari della diocesi, quello snodo fondamentale della grazia di Gesù. Essa raggiunge tutti, per mezzo della presenza carismatica del vescovo nella sua chiesa.