Il compito di rafforzare la democrazia
I vescovi della Conferenza Nazionale del Brasile (CNBB), i religiosi e religiose della Conferenza dei Religiosi (CRB), i membri della Commissione Giustizia, con le altre istituzioni della Chiesa cattolica, tutti hanno ripudiato e condannato gli avvenimenti del tentato golpe. Lula ha vinto le elezioni al Nord, Nordest, la parte più povera, prevalentemente nera. Bolsonaro ha vinto nel Sud-Sudest, la parte più ricca e prevalentemente bianca. Mancano statistiche riguardo alle chiese ma, secondo Leonardo Boff, il bolsonarismo ha avvelenato anche le chiese, specialmente i gruppi di neo pentecostali e cattolici tradizionalisti.
Il domenicano Carlos Alberto Libânio Christo, chiamato Frei Betto, che è stato imprigionato come oppositore politico e torturato durante la dittatura militare 1964-1985, dice: “La giustizia brasiliana ha commesso il grave errore, nei primi momenti della ri-democratizzazione del paese, negli anni ‘80, di non punire con rigore gli assassini e i torturatori a servizio della dittatura militare che si appropriò del paese durante 21 anni (1964-1985). Se avesse seguito l’esempio dell’Argentina, dell’Uruguay e del Cile, il Brasile non sarebbe rimasto ostaggio di criminali. Perché mai i militari sono rimasti in stridente silenzio riguardo al tentativo di golpe dell’8 gennaio 2023?”.
Secondo Frei Betto proprio i militari costituiscono un grave pericolo per il governo Lula, ancor più dell’opposizione bolsonarista: “Conosco bene la corporazione militare. Appartengo ad una famiglia castrense dal lato paterno. Questa gente vive in un mondo a parte. Esce di casa, ma non dalla caserma. Frequenta gli stessi club militari, gli stessi ristoranti, le stesse chiese. Hanno come modello le Forze Armate degli USA e per ideologia un ferreo anticomunismo. Tutto ciò che suona come pensiero critico è sospettato di comunismo. Dunque attenzione! Il silenzio dei militari riguardo agli atti terroristici è per lo meno segno di complicità. Per esempio, l’atteggiamento del colonnello della Guardia presidenziale ha aperto le porte del palazzo del Planalto ai vandali che provenivano dagli accampamenti consentiti davanti alle caserme e ha persino redarguito i poliziotti che volevano fermarli”.
Concludendo, Frei Betto ripete che “noi difensori della democrazia non dobbiamo rispondere con la stessa moneta o rinchiuderci nella paura. Abbiamo il compito di rafforzare la democrazia, difendere la Costituzione e le sue Istituzioni grazie ai movimenti popolari e sindacali, impedendo che le vedove della dittatura tentino di risuscitarla”.
Scrive Leonardo Boff: “Il principale fattore che ha creato le condizioni per questo golpe frustrato è stata l’atmosfera creata da Jair Bolsonaro che ha suscitato odio in milioni di persone, aumentando discriminazioni di ogni genere nel disprezzo di poveri e marginalizzati. A loro si deve la responsabilità principale dell’avvelenamento della nostra società. Nemmeno la religione è rimasta indenne, specialmente in gruppi di chiese neo pentecostali e anche in gruppi di cattolici conservatori e reazionari”.
Una Chiesa divisa dunque, anche la nostra dell’Alto Xingu, tra chi la vorrebbe dalla parte dei poveri e chi invece non ne vuole sapere né dei poveri né di una chiesa povera! Niente di nuovo sotto il sole comunque… Già mons. Helder Camara diceva: “Quando do da mangiare ai poveri mi battono le mani, ma quando chiedo perché i poveri non hanno da mangiare mi insultano chiamandomi vescovo rosso e comunista!”.