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Il Bambino di Betlemme…

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Care amiche e cari amici di “Missionari Saveriani”,
siamo invitati a guardare al mistero centrale della nostra salvezza: Dio che si fa uomo, muore e risuscita per noi per renderci partecipi della sua vita divina. Un mistero che ci dà gioia e ci apre alla speranza, perché in esso troviamo il senso della nostra vita. Gioia e speranza, però, che non possiamo vivere solo privatamente, ma che dobbiamo anche condividere. Noi desideriamo condividerle con voi, che camminate insieme a noi nell’ideale missionario di portare l’annuncio di Cristo Salvatore a tutte le genti. E di questo vogliamo ringraziarvi, perché con la vostra amicizia, il vostro affetto e la vostra preghiera ci fatte sentire il vostro sostegno e la vostra vicinanza.

I tempi che stiamo vivendo non sembrano certo favorevoli al messaggio di gioia e speranza che la celebrazione del Natale ci porta. Le immagini e le notizie di guerra e violenze che da quasi due anni riempiono i notiziari, prima in Ucraina e adesso anche in Medio Oriente, parlano un linguaggio diverso da quello dell’amore, della fratellanza universale, del rispetto della dignità di ogni persona umana e di ogni popolo. Eppure, se pensiamo bene, il Natale non è estraneo a tutto questo. Quando Gesù è nato a Betlemme ha trovato il calore di una famiglia per accoglierlo, ma ha trovato anche la minaccia per l’incolumità della sua vita, perché il re Erode aveva messo in atto una campagna omicida per ucciderlo.

Così Gesù, nella sua tenera infanzia, ha conosciuto l’esilio insieme alla sua famiglia, perché è dovuto migrare in Egitto. Ma il costo della follia omicida di Erode è stato alto, ed è quello che oggi con un eufemismo si chiamano “danni collaterali”, con tanti bambini uccisi, solo perché si voleva colpire Gesù.
Tutto questo ci aiuta a capire che, nonostante i tempi difficili che stiamo vivendo, il progetto di Dio va avanti e giungerà a compimento, perché la grazia di Dio che si è manifestata nella grotta di Betlemme ha trionfato con la vittoria di Cristo sulla morte e sul peccato. A noi è chiesto di porre la nostra fiducia in Dio, ascoltando e mettendo in pratica tutto quello che Gesù ci ha insegnato, perché solo così potremo essere collaboratori di Gesù nella realizzazione del suo Regno.

Auguriamo a voi e alle vostre famiglie un Natale di pace, gioia e speranza, nella certezza che il Bambino di Betlemme non ci farà mancare la sua grazia. Desideriamo anche ringraziarvi per la vostra partecipazione, in presenza o spiritualmente, all’iniziativa degli Otto Dies. Buon Natale e Felice 2024 dalla Sardegna!



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