I gesti semplici di p. Corrado Stradiotto
Caro Corrado, è già passato un anno dalla tua morte (era il 7 marzo 2020), volato via tra restrizioni e tante morti, un anno nel quale abbiamo toccato più volte la nostra fragilità umana. Non ci sembra ancora vero, perché non abbiamo potuto salutarti e ci manchi. Il nostro pensiero spesso va alla tua vita donata, servendo tutti con la naturalezza e la semplicità dei tuoi gesti che non sono mai passati inosservati.
Sono tanti i ricordi, uno in particolare mi ha sempre colpito: quando tornavi in famiglia qui a Martellago per trovare i tuoi genitori e tutti noi. Quanta delicatezza d’animo, quanta sensibilità e discrezione unita alla gratitudine per come venivi accolto. Non dicevi mai una parola in più, ascoltavi pazientemente sapendo bene quante difficoltà ci sono in una famiglia. La tua presenza sempre rispettosa ci rincuorava perché portavi pace e gioia facendo respirare aria di famiglia.
Padre Corrado, hai benedetto il nostro matrimonio appena tornato dall’Indonesia, hai battezzato le nostre figlie, sei stato presente nei momenti di gioia, ma soprattutto in quelli del dolore per condividere tutto e donare sempre la tua parola di conforto… una consolazione per tutti. Siamo venuti a trovarti più volte a Roma e ci accoglievi sempre come un padre; ci aspettavi e preferivi così perché volevi essere sempre presente là dove eri con la tua fedeltà e servizio costanti. Mi hai insegnato l’accoglienza generosa, l’apertura agli altri nel servizio gioioso per essere dono. Non lo dimenticherò mai.
Ricordarti così, con gratitudine e tanto affetto, ci aiuta a credere che da lassù continui a pregare per noi; aiutaci ad essere missionari anche noi, donando la nostra vita là dove siamo. Ci hai lasciato una bella eredità da portare avanti perché la nostra vita sia piena. Solo il bene e l’amore donato restano uniti alla fede in quel Dio che cammina sempre al nostro fianco. Affidiamoci a Lui.