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Grazie a tutti, prima di partire

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Con voi mi sono trovato davvero bene!

Mi trovo nella comunità saveriana di Ancona da sei anni, dopo aver studiato a Parma e a Roma. Ho lavorato nell’animazione missionaria e vocazionale, seguendo vari gruppi di giovani. Sono stato anche formatore dei novizi saveriani. A settembre andrò a Parigi per studiare il francese e poi partirò per la missione in Camerun - Ciad. Prima però, attraverso "Missionari Saveriani", voglio salutare tutti gli amici delle Marche.

Una gioia da conpidere

Da quando ho iniziato a vivere con i saveriani, ho sempre pensato che essere missionario significasse questo: aver incontrato qualcosa di così bello, da non poterlo tenere solo per me. Sono convinto che quando qualcosa ti piace veramente, non puoi gustarla a pieno se non la conpidi con gli altri.

L’incontro speciale che ho fatto già molti anni fa, e che si rinnova ogni giorno, è quello con Gesù e con la sua Parola. Quella Parola mi ha preso, mi ha affascinato, mi ha cambiato dentro. Dunque, se oggi penso alla missione, penso a una grande occasione per conpidere la gioia di questa Parola.

Oggi, però, immagino la missione anche come un’ulteriore opportunità: scoprire il Cristo che ho incontrato nella Parola in tutte le piccole cose che Dio mi metterà davanti. Perciò ritengo che la missione sia anche la capacità di stupirmi davanti ai grandi doni che solo Dio sa fare, a me e a tutti coloro che egli ama.

Tanti volti, tante storie

Questi sei anni di impegno missionario ad Ancona sono stati intensi, belli e spesso faticosi. Non credo, in realtà, di aver fatto molto. Certo, ho fatto "tante cose", ma non ho fatto "molto". Fortunatamente, malgrado tanti impegni e tanti viaggi, non ho perso il gusto e la gioia di incontrare le persone, di voler loro bene, di gustare ciò che ciascuno aveva da donarmi.

La prima cosa che porto con me, sono i volti delle persone, la loro amicizia e il loro impegno, le gioie e i dolori. A tutti dico "grazie", per ciò che sono stati per me e anche per ciò che mi hanno concesso di donare loro. Tra questi volti ci sono, prima di tutti, coloro con i quali ho conpiso più strettamente questi anni: i confratelli saveriani della comunità del noviziato.

Con p. Emilio ho gioito e sofferto nell’accompagnare i giovani fino a una decisione definitiva per la propria vita. Con p. Emanuele ho conpiso la maggior parte degli impegni di animazione missionaria, l’entusiasmo nel cercare le vie giuste, la fatica degli errori, la consolazione dell’amicizia. E poi tutti gli altri con i quali ho trascorso la vita quotidiana: p. Narcisio, p. Raffaele, p. Aldo, p. Piermario, p. Nando, p. Piergiorgio e p. Giovanni.

Infine, i tanti novizi passati in questi anni nella nostra comunità: con loro abbiamo passato momenti belli, siamo cresciuti insieme.

E se qualcuno sentisse...

Vi voglio fare una confidenza. Sinceramente il mio grande desiderio era quello di andare in missione in Asia. Mi sono sempre immaginato là, e ora faccio un po’ di fatica a pensarmi missionario in Africa. Anche per questo motivo, non ho attese particolari dalla missione.

Credo comunque che questi anni in Italia mi siano serviti per essere un po’ meno sognatore e un po’ più realista riguardo alla missione. Non mi immagino una missione senza problemi; ma mi attendo una vita semplice e so che dovrò misurarmi con i miei limiti e con quelli dei miei fratelli.

Ma se devo dirla tutta, una grande attesa ce l'ho. Quella di trovarmi finalmente davanti a ciò a cui da tanti anni mi sento chiamato: la possibilità di scoprire un volto di Dio che non ho ancora mai incontrato, e che mi attende nei volti dei fratelli africani.

Sono tante le persone conosciute in questi anni e forse ciascuna avrebbe bisogno del suo augurio personale! Vorrei poterlo fare, ma credo che non mi basterà il tempo. Mi rivolgo soprattutto alle persone con le quali ho conpiso un pezzo di cammino, che mi sono state amiche e che mi hanno sopportato.

Auguro di cuore, a voi e a me stesso, che il cammino fatto insieme possa continuare, anche a distanza di chilometri, per portare sulle strade del mondo il Cristo che abbiamo scoperto e seguito insieme.

E se qualcuno sentisse una voce dentro, che lo chiama a conpidere con me la stessa chiamata alla missione, mi raccomando, non si tiri indietro. Io vi aspetto!



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