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Giorni di fede, arte, missione: Saveriani di Taranto, Salerno, Gallico

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Il 4 e il 5 novembre, i missionari saveriani in tutto il mondo si ritrovano insieme per ricordare il loro beato (presto santo) fondatore. È mons. Guido Conforti, vescovo di Parma. Quest'anno noi saveriani delle tre comunità del sud Italia - Reggio Calabria, Salerno e Taranto - siamo stati accolti dalla comunità di Gallico Superiore (RC), nello splendido scenario del parco della mondialità.

Il Cristo risorto di Ortì

Nel pomeriggio del giorno 4, siamo saliti al monastero della Visitazione di Ortì, sopra la città di Reggio, per celebrare l'Eucarestia. I canti delle suore di clausura e il mosaico con il Cristo risorto che cammina incontro a noi, del grande artista gesuita Rupnik, ci hanno messo nel clima giusto. Poi p. Ercole Marcelli ci ha aiutato a riflettere sulla spiritualità saveriana, come è stata vissuta da mons. Conforti e come siamo invitati a renderla attuale.

Il nostro fondatore è partito dall'esperienza dell'incontro con Cristo crocefisso. Ha avuto tante difficoltà, ma non si è perso di coraggio. Il Crocefisso è stato la sua guida per aprirsi alla missione universale. E il ricordo di tanti fratelli che hanno speso la loro vita in giro per il mondo ha rinforzato la nostra fraternità.

Con il vescovo di Gerace

Il 5 novembre, festa liturgica del beato Conforti, ci siamo trasferiti nella cattedrale di Gerace (sopra Locri), dove il vescovo locale mons. Morosini, incaricato per la missione nella regione Calabra, ci ha incoraggiati e fatto riflettere. Ci ha ricordato l'importanza di questi incontri di fraternità, sia per riposarci sia per sentirci maggiormente uniti nell'unica missione e nella condivisione di un cammino di santità.

Ha ribadito che la dimensione spirituale deve essere radicata nella dimensione contemplativa: "stare con Cristo", non solo individualmente ma anche come comunità. Ci devono essere dei segni concreti che parlano di questo. Ci dobbiamo chiedere se il rapporto con Cristo è centrale nella nostra vita e se i suggerimenti che il fondatore ci ha dato stanno producendo frutti. Ha aggiunto che la vita comunitaria è molto importante. Non si può, in nome della privacy, lasciare il fratello solo a sbrogliarsi nei suoi problemi. Ci si deve sentire uniti e solleciti gli uni verso gli altri.

Due giorni in fraternità

Alla fine, abbiamo visitato la cattedrale millenaria e il museo. Il pasto condiviso insieme e lo splendido scenario del mar Jonio e dello Stretto ci hanno ricondotti alla base. Due giorni ben vissuti per ripartire con più entusiasmo verso nuove avventure insieme con il beato Guido Conforti.



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