Festa dei Popoli: Educhiamoci alla vera pace
I gesti simbolici e le azioni quotidiane
Durante la "Festa dei popoli" il momento culminante è il "gesto della pace". In questi ultimi anni abbiamo assistito a vari gesti significativi: aquiloni colorati sorretti dal vento, mongolfiere che si levavano in cielo, quasi a voler raggiungere il mondo intero con i messaggi di pace.
Abbiamo visto piantare un piccolo albero di ulivo, affinché potesse radicare in terra il bene prezioso della pace. Abbiamo abbattuto muri simbolici, per significare lo sforzo di tutti a togliere le barriere a questo dono che deve diffondersi ovunque
Ma a questo linguaggio simbolico e celebrativo deve corrispondere un processo educativo e la sua concretizzazione nei gesti quotidiani della pace.
Un sillabario esigente
Nel suo messaggio per la Giornata della pace, Giovanni Paolo II si rivolge a tutti gli uomini di buona volontà. Ricordando il percorso dei precedenti 25 messaggi, il Papa ha affermato: "È nata una sintesi di dottrina sulla pace, che è quasi un sillabario su questo fondamentale argomento: un sillabario semplice da comprendere per chi ha l'animo ben disposto, ma al tempo stesso estremamente esigente per ogni persona sensibile alle sorti della umanità. I vari aspetti del prisma della pace sono stati ormai abbondantemente illustrati.
Ora non rimane che operare, affinché l'ideale della pacifica convivenza, con le sue precise esigenze, entri nella coscienza degli individui e dei popoli. Noi cristiani, l'impegno di educare noi stessi e gli altri alla pace lo sentiamo come appartenente al genio stesso della nostra religione.
Per il cristiano, infatti, proclamare la pace è annunziare Cristo che è la nostra pace; è annunziare il suo vangelo, che è vangelo della pace; è chiamare tutti alla beatitudine di essere artefici di pace".
I ponti della pace
Vogliamo accogliere questo invito come un nostro impegno missionario. Certamente lo celebreremo, assieme a tutti gli amici, durante la Festa dei popoli. Ma lo faremo con un gesto che sarà il segno di un cammino quotidiano di formazione alla pace: come impegno personale e come dono che vogliamo lasciare alle giovani generazioni.
Saranno proprio i bambini ad essere coinvolti in questo gesto. In loro è riposta la speranza di questo bene prezioso e delicato, da proteggere e far crescere. Per loro cominciamo a costruire "ponti di pace" da attraversare per incontrare gli altri, senza pregiudizi né barriere.
Già da ora, rivolgiamo a tutti l'invito a partecipare alla Festa dei Popoli, che si terrà, come sempre, nella casa dei missionari saveriani, il prossimo mese di maggio.