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Dove la missione è allo stato puro

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Ha ragione suor Emilia, una giovane suora di nemmeno quarant’anni, a sostenere che non tutti possono reggere questo stile di vita. “Qui è la missione allo stato puro. Se uno è abituato a cercare soddisfazioni personali nel lavoro pastorale, non può venire qui. Le motivazioni non possono che essere personali: è il solo ed esclusivo amore del Signore. Chi non percepisce la sua presenza non è adatto a questa missione di frontiera. Questo è un luogo di missione e qui uno dev’essere ben strutturato affettivamente e psicologicamente”.

La loro casa sobria, essenziale, con al centro la cappella per la preghiera, dice di una chiamata e di un dono che viene da altrove. “Non ci sono soddisfazioni - ripete suor Emilia - la motivazione dev’essere personale”. Qui non si gioca al piccolo missionario, si fa sul serio! Mentre ci porta a visitare la casa, le chiedo se si ritrova nella proposta di Papa Francesco. Con il sorriso sulle labbra risponde: è la nostra fonte d’ispirazione. La comunità interreligiosa è posta in mezzo alle palafitte, casa tra le case, uguale alle abitazioni di tutti, con la porta sempre aperta, proprio come piace a Francesco. Un esempio così limpido d’incarnazione del vangelo si trova raramente. Anche qui, come nel caso di suor Felicia della comunità Città Nuova, la vita nascosta, silenziosa e invisibile è l’essenza della loro vita. Nascoste al mondo e visibili solo a Dio.

La sera, dopo cena, celebriamo l’Eucarestia in un quartiere della città, in occasione della novena per la festa del patrono: san Marcellino, fondatore dei Maristi. La comunità vede, infatti, la presenza di un gruppetto di quattro consacrati dell’ordine dei Maristi. La celebrazione si svolge con le caratteristiche che si trovano nelle comunità di base in America Latina. Prima fra tutte l’accoglienza. Mentre entriamo, alcune persone della comunità ci accolgono con il sorriso e il saluto. Oltre a ciò, il leader della comunità ci introduce alla celebrazione durante la quale ci saranno anche cinque battesimi, con un breve commento. Al momento dell’omelia, alla presenza di cinque presbiteri e del vescovo Adolfo, prende la parola una donna, una consacrata marista. Vale la pena sottolineare questo episodio, perché dice di uno stile di chiesa.
Il vescovo ha rispettato la programmazione della comunità locale, intervenendo con le sue parole solamente alla fine dell’omelia della donna consacrata. Altri elementi significativi della celebrazione: la cura per il canto, guidato da due uomini che suonavano la chitarra, e la festa finale fuori della chiesetta.

Abbiamo visitato anche alcune comunità dei quartieri della città di Tabatinga. Ci siamo fermati a visitare la chiesa di san Giuseppe, posta in uno dei tre settori in cui è stata suddivisa la città. Dietro alla struttura della chiesa e attaccata ad essa, mons. Adolfo ci ha mostrato gli spazi con le stanze di quella che potrebbe essere la casa parrocchiale dei missionari, che egli sta aspettando per abitare nel quartiere. Attualmente, infatti, non c’è nessuno. Il quartiere è molto ampio. Vicino ci sono tre occupazioni abusive di terre che la popolazione ha preso per costruirci le case. Le strade non sono asfaltate e, a causa delle piogge, sono disastrate e piene di buche. Il vescovo non nasconde l’idea che la nuova equipe di Reggio Emilia possa iniziare una missione proprio in questo quartiere, occupandosi anche delle comunità limitrofe del settore San Raffaele.

Mentre ci porta all’aeroporto per il ritorno a Manaus, mons. Adolfo non nasconde la sua soddisfazione. “Avevo un po’ di timore per questa visita, anche perché in due giorni non sapevo bene cosa farvi vedere. Anche ieri mattina era iniziata con la pioggia e poi c’è stata una giornata fantastica. Sono proprio contento di questi due giorni. Adesso avete tutti gli elementi per valutare la missione che potrete iniziare nella diocesi di Tabatinga”.
La settimana dopo è stata lunga. Abbiamo visitato le altre tre diocesi, sempre mettendo tutto nelle mani del Signore affinché sia Lui a guidarci e così, davvero, si compia la sua volontà.



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