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Diciottenni che somigliano a Gesù

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I diciottenni si assomigliano tutti. Perché assomigliano a Gesù, quando anche lui aveva 18 anni e, come loro, cresceva imparando dagli altri, lasciandosi mettere in discussione dagli altri.

Questa è una verità importante, che apre anche le porte della fede. Lo hanno capito le ragazze e i ragazzi diciottenni che quest’estate sono venuti al centro di spiritualità missionaria di Tavernerio per seguire un corso di esercizi spirituali.

Conoscersi e fidarsi

Don Michele Gianola ha esordito ricordando loro: “Non siete venuti qui per indottrinarvi: il vostro cervello funziona ed è una cosa importante. Anche per la conoscenza di fede è bene ricordare che le cose che rimangono in mente sono quelle che hai amato di più, che hai pensato più a lungo”.

Il discorso ha subito catturato la fiducia dei diciottenni… L’attenzione si tagliava a fette.

Intanto, nel cuore dei giovani si liberavano domande perché, prima di fidarsi, bisogna conoscere se chi mi parla vuole il mio bene; bisogna frequentarsi; bisogna mettersi un po’ in gioco.

Don Michele ha dato un secondo insegnamento importante, quando ha invitato i ragazzi a non leggere il vangelo come si leggono le pagine di cronaca nei quotidiani. Il vangelo va letto come “racconto”. Perché la cronaca non dice la verità, ma si limita a dare un resoconto; mentre il racconto tocca la fantasia e il cuore, trasmette i sentimenti, evoca esperienze concrete.

Il racconto e la cronaca

Vuoi sperimentare la differenza tra il numero di risposte che trovi leggendo la cronaca della vocazione dei primi discepoli, con il numero delle risposte che trovi nella lettura del racconto?

Il racconto ti mette subito nei panni di quattro giovani e dici: se lasciano un lavoro duraturo per seguire uno che non conoscono, le risposte sono due: o quei quattro ragazzi sono degli irresponsabili, oppure sono stati affascinati dalla proposta del «pescatore di uomini», e allora provano gioia a seguirlo…

Forse non sono contenti della vita che conducono e si lasciano incuriosire dalla nuova prospettiva…

Senza dimenticare lo scambio di confidenze che subito nasce tra di loro. Nasce l’amicizia. Si trasmettono coraggio a vicenda…

Per pregare bene

I diciottenni hanno trovato simpatici anche i suggerimenti riguardo alla preghiera: “Datti un tempo, secondo le tue possibilità, né troppo né troppo poco… Respira con calma e pensa che incontrerai il Signore. Parla con Dio come a un amico… Esci lentamente dalla preghiera, al tempo fissato”.

Questa volta il racconto termina qui, ma emana profumo di speranza.



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