Dialogo tra culture, religioni e la sfida del razzismo
Il cattolicesimo americano è cresciuto notevolmente dalla metà del 1800, in particolare grazie all’immigrazione proveniente da Germania, Irlanda, Italia, Polonia ed Europa orientale. Nel XIX secolo negli States c'erano forti correnti anticattoliche, in particolare provenienti dalle comunità protestanti che le hanno precedute. I cattolici negli Stati Uniti hanno sempre sentito profondamente la diversità delle culture e delle fedi in mezzo alle quali hanno eretto le loro case. Oggi, la Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti incoraggia e celebra la diversità culturale dei cattolici statunitensi.
Attualmente, assistiamo a profondi cambiamenti demografici in tutti gli stati in quanto sono in aumento ispanici, asiatici, africani, popoli caraibici e molte altre comunità di origine non europea. Oggi, come sempre, la missione della Chiesa di proclamare il Vangelo di Gesù Cristo e promuovere la vita e la dignità di ogni essere umano ha molto a che fare con la conoscenza delle culture. Le parrocchie cattoliche stanno passando da modelli monoculturali a quelli che chiamiamo “condivisi”, cioè a parrocchie in cui più di un gruppo linguistico, razziale o culturale cerca di celebrare l'Eucaristia e incarnare la comunità cristiana.
Questa crescente diversità culturale consente alla Chiesa cattolica di impegnarsi con il suo dono del pluralismo attraverso tre impegni principali: dialogo interreligioso, dialogo interculturale e risposta diretta al razzismo. Tutti questi importanti impegni della Chiesa, a livello nazionale e regionale, possono essere compresi sotto il titolo della Lettera pastorale del 2018 contro il razzismo: Open Wide Your Hearts: The Enduring Call to Love (Spalancate i vostri cuori: La persistente chiamata ad amare).
Il razzismo istituzionale, che è presente negli States dal XV secolo e continua ad esserlo oggi in modi diversi, insieme ai problemi di islamofobia, antisemitismo, xenofobia e gli attacchi più recenti contro i popoli di origine asiatica, amplificati dalle dinamiche del populismo nazionale, rende questi impegni della Chiesa più importanti che mai. Nel nostro sostegno alla chiesa locale e nella nostra animazione missionaria, i missionari saveriani hanno assunto tutte queste aree nel lavoro di dialogo interreligioso e religioso secolare.
Ci sono due grandi progetti di dialogo interreligioso di cui faccio parte attraverso il nostro Centro spirituale, il Santuario di Nostra Signora di Fatima a Holliston, Massachusetts. Il primo è il Metrowest Interfaith Dialogue Project (Progetto Metrowest di dialogo interreligioso, vedi www.hollistoninterfaith.org ), organizzato dai saveriani. Collaboriamo con i leader religiosi locali e le loro comunità. Include tre comunità protestanti, due comunità ebraiche, un Ashram Sikh locale, la Hindu Vedanta Society di Boston e il Centro islamico di Boston.
Il secondo progetto si chiama Multifaith Collaborative (Collaborazione multireligiosa; vedi www.openspiritcenter.org/multifaith-collaborative). È formato da una parrocchia protestante sotto la denominazione United Church of Christ. Lì collaboriamo in programmi interreligiosi nella città di Framingham (Massachusetts) con comunità buddhiste, musulmane, taoiste, bahai, ebraiche e altre comunità protestanti.
Tutti questi programmi sono opportunità per costruire amicizie e collaborazione, a livello di base, tra vicini. È anche un impegno importante portare tali esperienze interreligiose e condividerle con le parrocchie cattoliche in quello che chiamiamo dialogo intra-religioso. Dall'arrivo della pandemia, tutti gli incontri si svolgono online. Cerchiamo di condividere il nostro patrimonio spirituale attraverso lo studio interreligioso delle Scritture. In più, ci sono altri programmi di condivisione spirituale, il forum sul razzismo, i progetti che promuovono la giustizia e la difesa dei rifugiati, la nostra responsabilità comune per la terra.