Da Robbio Lomellina all’Africa
Nato in provincia di Verona nel 1945, posso dirmi però un vercellese di adozione. Mia mamma, come tantissime donne venete in quegli anni, era venuta in Piemonte per lavorare alla monda del riso. Nel 1952, tutta la famiglia decise allora di spostarsi a Robbio Lomellina. Terminate le scuole elementari, ho iniziato a lavorare come barista-cameriere al bar Nottino della stessa Robbio. Sono anni di impegno e iniziativa personale.
Mentre lavoro come cameriere, decido di iscrivermi alla Scuola Alberghiera di Torino. Ma, prima di fare questo, devo anche affrontare gli esami di Licenza Media, da privatista, dato il mio impegno lavorativo. Tutto sembra far pensare a una vita dedicata e programmata per il mondo della ristorazione o del turismo. Ma, a 18 anni, qualcosa viene a sconvolgere questo abbozzo di progetto di vita. Si salutano gli amici del bar Nottino e, seguendo la vocazione missionaria che ormai si è manifestata con chiarezza, decido di entrare nello studentato dei missionari saveriani di Parma.
Terminati gli studi nel 1973, all’età di 28 anni, sono ordinato presbitero. I primi 10 anni della giovinezza presbiterale sono spesi nell’animazione vocazionale missionaria qui in Italia. Poi, la partenza per la missione in Congo, dove rimango 27 anni. Lavoro sia nelle parrocchie, sia come formatore educatore nelle case di formazione dei saveriani. Dopo il Congo, ancora in Africa, in Camerun per sette anni. Adesso sono in Italia per un breve periodo di riposo, ma spero di rientrare in Africa il prossimo anno.