Skip to main content

Così sono diventato saveriano

Condividi su

Padre Ulisse, saveriano di Ardesio (Bergamo), rettore della comunità dei teologi saveriani a Parma, festeggia il 25.mo anniversario di sacerdozio missionario (26 settembre 1982 - 2007). Ci racconta qualcosa della sua "avventura vocazionale".

Scavando nei miei ricordi, vedo l’andirivieni di missionari nella casa dei nonni materni: lo zio p. Guglielmo Camera e p. Gaetano Filisetti, cugino della mamma. Non capivo molto della loro identità carismatica, ma sapevo che erano "missionari". Ricordo anche che mia mamma mi chiese se avessi voluto diventare missionario… Risposi: "Prete sì, ma missionario no. Troppi leoni e serpenti nella loro vita!".

La sfida: guardare lontano

Frequentavo la quinta elementare quando, un mattino, arrivò in classe un giovane saveriano, p. Gianfranco Cruder che sprizzava simpatia a ogni battuta. Dopo la presentazione, ci sfidò a chi riusciva a vedere più lontano… A noi sembrava ovvio che lui avrebbe perso, visto che sul naso inforcava un paio di occhiali neri con lenti spesse.
Quando poi cominciò a dirci che lui riusciva a vedere i ragazzi indonesiani sulle rive dell’oceano Indiano o quelli congolesi ai bordi della foresta o quelli del fiume Tocantins remare sulle canoe..., capimmo che noi avevamo perso. Soprattutto si faceva chiaro il senso di quella sfida. Il messaggio si trasformò in un chiaro invito a diventare missionari, per vedere lontano anche noi e per incontrare quei ragazzi, abitanti di terre e paesi affascinanti.

La missione tra le montagne

Poi arrivò l’invito al campo estivo, a Castione della Presolana. Mi trovai con circa cinquanta ragazzi della mia età e alcuni studenti saveriani che organizzavano le giornate. Le lunghe passeggiate in montagna con gli zaini in spalla, i giochi di squadra, le serate divertenti fatte di tombolate e proiezioni di film "missionari", le preghiere e le Messe animate con le chitarre, in un ambiente che tutto parlava di missione, di terre lontane… Ne rimasi affascinato e sedotto.
Vivio è anche il ricordo di quando p. Gianfranco mi fece guidare l’auto nel buio di un campo di calcio, quando mi offri alcune "tirate" della sigaretta che lui stava fumando. Anche così quel simpatico missionario trovava vocazioni!

Una strana coincidenza

Tornai a casa, ma non dissi niente a mamma. Solo più tardi le comunicai, in presenza di p. Gianfranco, che mi sarebbe piaciuto andare dai missionari. Il 30 settembre 1969, lasciai per la prima volta la famiglia per trasferirmi dai saveriani di Alzano. Pioveva. Caricai il materasso sul pulmino dello zio Bepi. Un rapido bacio alla mamma, che aveva gli occhi lucidi.
Ad Alzano frequentai le scuole medie, ma soprattutto cominciai a imparare la vita fraterna in comunità. Di quegli anni ricordo p. Giovanni Angius, che un giorno ci parlò di Abaetetuba e del grande fiume Tocantins. È stato il primo missionario "reduce" che incontrai. Per combinazione, è proprio là che sono poi finito nel mio servizio alla missione!
Da Alzano passai a Cremona per le scuole superiori. Erano gli anni "tormentati" dell’adolescenza, con tutte le sue irrequietezze e crisi. Ma erano anche gli anni di una consapevolezza di fede maggiore, di una curiosità crescente verso Gesù, il vangelo e la vita missionaria.

Il tempo del noviziato

Dopo gli esami di maturità decisi di entrare in noviziato a Tavernerio. Non mi fu facile adattarmi a questo nuovo ambiente e al nuovo gruppo con 17 giovani. Lavorammo molto, anche manualmente, secondo lo stile del nostro "maestro" p. Lino Maggioni.
Di quel periodo ricordo bene don Gasparino a Cuneo, che mi diede il gusto della preghiera, e l’esperienza in un ricovero per anziani a Como. Sempre in noviziato, ho appreso il piacere di leggere e "studiare" la bibbia, fonte feconda per la mia vita spirituale. Il 10 settembre 1977, finalmente, sono diventato "saveriano" anch’io.


Scarica questa edizione in formato PDF

Dimensione 3074.89 KB

Gentile lettore,
Continueremo a fare tutto per portarvi sempre notizie d'attualità, testimonianze e riflessioni dalle nostre missioni.
Grazie per sostenere il nostro Giornale.


Altri articoli

Edizione di Gennaio 2016

Abu Sahed e il dono di quattro manghi

Sono già andato per le lunghe, ma ora me n'è appena successa un'altra che mi ha proprio spiazzato. Sono indaffarato a riciclare un pe...
Edizione di Marzo 2010

''Molti pochi fanno assai…'', La mostra dei presepi 2009

Dopo aver visitato la mostra dai saveriani di Vicenza, molti visitatori hanno rilasciato i loro commenti. Questi sono stati i più comuni: "Stupenda...
Edizione di Ottobre 2017

7/2017 Congo RD: Panzi, Centro giovani

Panzi è l'ultima periferia sorta a sud di Bukavu, capitale del Sud Kivu, in Congo, durante e in seguito alla lunga guerra che ha devastato l'est de...
Logo saveriani
Sito in costruzione

Portale Unico dei Saveriani in Italia

Stiamo finalizando la nuova versione del portale

Saremmo online questa estate!

Ti aspettiamo...

Versione precedente del sito