Convivenza invernale dei laici saveriani
Nello scorso dicembre, presso la Casa dei Saveriani di Salerno, si è tenuta la Convivenza invernale dei Laici Saveriani. Sono stati due giorni intensi ed importanti. In quell’incontro, noi Laici Saveriani, ci siamo ritrovati, provenendo da diverse parti d’Italia, per sperimentare la bellezza di incontrarsi per fare famiglia e per riflettere sul nostro futuro.
L’incontro è iniziato con una meditazione tenuta dalla sorella Saveriana Teresina Caffi, quanto mai profonda e stimolante, e vi assicuro che non sono parole di circostanza; d’altronde ogni volta che ospitiamo le sorelle Saveriane è sempre una grande gioia, e una piacevole sorpresa per i validi contributi che ci offrono.
Abbiamo cercato, alla luce del carisma del Beato Guido Maria Conforti, il modo per unificare realtà nate in contesti diversi, sospinti da una comune volontà di mettere in gioco tutto noi stessi e le nostre esperienze, abbiamo con franchezza lavorato per fare di noi un’unica famiglia.
Un passo avanti è stato fatto con la costituzione di un’unica cassa, alla quale affluiranno i contributi di tutti: ogni Laico Saveriano contribuirà con almeno l’uno per cento dei propri guadagni; questo ci permetterà di essere sempre più capaci di assistere i nostri fratelli e sorelle laici presenti in missione e di accompagnare chi tra qualche tempo partirà.
Il prossimo appuntamento di tutta la nostra Famiglia missionaria è per il mese di agosto a Campobasso. In quell’occasione arriveremo all’unificazione dei gruppi, senza sacrificare, però nessuna sottolineatura o diversità, che sentiamo essere ricchezze per tutti. La scelta di riunire, senza forzare i tempi e rispettando a pieno lo specifico di ogni esperienza, non è stata facile, ma ora è evidente che ha dato frutti di grazia e ci ha fatto crescere nella carità e nell’affetto reciproci.
Ringraziamo chi ci ha accompagnato in questo cammino iniziato 11 anni fa, in particolare i padri Saveriani che ci hanno accompagnato come formatori o come amici, e chiediamo a chi legge queste righe, se possibile, di pregare per noi perché possiamo essere degni della pianta da cui siamo nati.