Da Babele a Pentecoste
“Come possiamo concludere l'anno catechistico?" domandò Chiara al gruppo dei catechisti della parrocchia di Zelarino. Fu deciso di passare un sabato pomeriggio assieme a tutti i ragazzi del catechismo delle elementari e delle medie. "Come organizzare questo pomeriggio?", Anna propose qualche gioco, Franco ideò degli scherzi, Lucia disse che non poteva mancare un piccolo rinfresco.
A questo punto Don Fabio suggerì che, in sintonia con quanto si era fatto durante l'anno le attività portassero ad un incontro con lo Spirito, che ci guida verso il Nuovo Millennio. Fu suor Rosangela a proporre di inserire tutti i suggerimenti in un percorso ideale che i ragazzi avrebbero fatto dalla dispersione di Babele alla riunione della Pentecoste.
Detto... fatto. Il pomeriggio del sabato i ragazzi, seduti sull'erba del campo di calcio presso i Saveriani, ascoltarono la narrazione della costruzione della Torre di Babele, mentre i catechisti mimavano l'avvenimento: l'egoismo era la causa della divisione da Dio e tra fratelli. Poi i ragazzi, divisi in gruppi, andarono a visitare alcuni luoghi in cui l'umanità si era dispersa. Partirono dalla Mesopotania, passarono per la Cappadocia, l'Asia, l'Egitto, la Libia, giunsero anche a Roma, per arrivare poi, via Cirene, nella Giudea.
Generalmente in ogni località trovarono buona accoglienza da parte della gente, ma dovettero esercitare anche la propria creatività per stare agli scherzi, fare i giochi e rispondere agli indovinelli che qualche abitante (catechista) proponeva loro. Alla fine delle prove ''l'autorità del paese visitato" scriveva sul quaderno del capogruppo una parola in codice, il cui significato si sarebbe scoperto alla fine del viaggio.
Dopo circa due ore di escursione tutti i gruppi si ritrovarono, questa volta nel parco, davanti alla collinetta della Madonna di Fatima. Qui c'era un gran disegno che rappresentava il globo come avvolto da sette grandi lingue di fuoco. L'allusione alla Pentecoste era evidente e con il dono delle lingue ogni gruppo scoprì il significato delle parole ricevute durante il viaggio.
I capigruppo lessero a gran voce la propria parola che Chiara scrisse in una delle fiammelle del disegno. Le parole erano: "Amore, Comunione, Perdono , Umiltà, Pace, Speranza, Servizio, Missione". Si scoprì che tutte queste parole si riferivano allo Spirito Santo e ai suoi doni ed erano anche un impegno per le vacanze. "Nella fiammella più alta non c'è scritta nessuna parola, perché nasconde quella che il Signore vuol dire personalmente ad ognuno di voi; mi raccomando orecchi, occhi e specialmente cuore aperto per rispondere a quella parola con un bel sì!".
Fu l'ultima raccomandazione di Chiara. I ragazzi uscirono ... dal cenacolo pieni di entusiasmo e di buoni propositi. Per prime incontrarono delle brave signore di Zelarino, che, con le loro mamme, avevano preparato una buona macedonia di frutta; fu facile obbedire in quella occasione, sarà altrettanto facile obbedire quando ci si trova ai monti, al mare o in famiglia?
