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Cosa ne pensate della nave Acquarius recentemente accusata di smaltire in modo irregolare rifiuti e medicinali? Marco, Roma

Caro Marco, abbiamo già difeso, su MS, l’azione delle ONG che salvano vite in mare (80.000 dal 2015 ad oggi!). Sembra il segno di “un deterioramento del senso stesso di umanità” (Pax Christi). Mio papà sosteneva MSF e lo faccio anch’io da vari anni. Documentano con precisione ogni azione. Dice don Federico Tartaglia (Avvenire, 31 ottobre 2018): "Smettetela di fare i forti con i deboli e di essere deboli con i forti! I missionari dovranno ripetere al mondo che è troppo facile girare lo sguardo e ricacciare indietro persone che sono parte di popoli depredati dai Paesi più ricchi. Dal 1990 a oggi la lotta alla fame non ha prodotto risultato in Africa. E se proprio ognuno deve stare a casa sua, che anche europei, cinesi, turchi americani e tutti gli altri se ne vadano fuori dall’Africa dove da sempre fanno affari con ricchi tiranni che affamano la povera gente. Chiudiamo i porti e il Mediterraneo, ma chiudiamo anche l’Africa allo sfruttamento!”.
Qui trovate parte del comunicato ufficiale di MSF, pubblicato integralmente sulla nostra pagina facebook.

“Condanniamo con forza la decisione delle autorità giudiziarie italiane di sequestrare la nave Aquarius per presunte irregolarità nello smaltimento dei rifiuti di bordo. Tutte le nostre operazioni in porto, compresa la gestione dei rifiuti, hanno sempre seguito procedure standard. Come puoi immaginare rifiutiamo categoricamente queste accuse e siamo pronti a chiarire i fatti e a rispondere delle procedure che abbiamo seguito e riaffermiamo con forza la legittimità e la legalità della nostra azione umanitaria.
Da medici, è inaccettabile anche solo il sospetto di una simile ipotesi di reato: salvare vite è la nostra prima e unica missione. La tubercolosi e la meningite non si trasmettono con i vestiti. Siamo sempre molto attenti a quelli che possono rappresentare elementi di contagio o di diffusione di malattie e possiamo affermare che nessun rischio sanitario è stato mai individuato sulle navi di soccorso dall’inizio delle attività in mare, men che meno legate alla pericolosità dei rifiuti.
L’unico crimine che vediamo oggi nel Mediterraneo è lo smantellamento totale del sistema di ricerca e soccorso, con persone che continuano a partire senza più navi umanitarie a salvare le loro vite, mentre chi sopravvive al mare viene riportato all’incubo della detenzione in Libia, senza alcuna considerazione del diritto internazionale marittimo e dei rifugiati. Due anni di campagne diffamatorie hanno portato a oltre 2.000 morti nel Mediterraneo solo quest’anno” (Gabriele Eminente e Annalaura Anselmi).



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