A Panzi, una mensa lunga mille posti
Abbiamo preso seriamente le parole di papa Francesco e abbiamo voluto invitare qui a Panzi mille poveri per la Giornata appena istituita. Sono arrivati anziani, vedove, gente senza lavoro... La commissione Caritas ha fatto le spese: pomodori, farina di manioca, legumi e arachidi, pure una mucca e poi tutti in cucina. La comunità di quartiere per ogni persona ha aiutato con 0.15 centesimi di euro. Abbiamo mangiato polenta di manioca, legumi e carne ben condita e all’uscita le mamme della Caritas avevano preparato la “bomboniera”: arachidi e fritella (benyé) in un sacchetto di plastica. Tutto a suon di musica e danza.
Durante la preghiera di benedizione del cibo ho chiesto perdono ai poveri perché c’eravamo dimenticati di loro. Abbiamo, infatti, il giorno delle missioni, delle donne, delle vocazioni, degli ammalati, ma quello dei poveri non c’era.
Il lavoro è la chiave per sconfiggere la povertà anche a Panzi, periferia della grande città di Bukavu, dove lavoro ne viene creato poco e quello che c’è, è poco remunerato (1 euro per sette ore nei campi!). Le mamme per poco più di 50 centesimi portano sulla schiena sacchi di 40 chili per un chilometro in salita. Quando le vedo mi viene da dire che nel 2017 la ruota esiste per trasportare. Ma tutte mi rispondono: “Padre, è la fame che ci spinge a fare questo mestiere; cosa mangerebbero i nostri figli questa sera?”.
Insomma, è stata una bella festa in seguito a una bell'idea. Perfino nonna Rachele si è alzata e ha danzato col suo bastone… Alla fine tutti abbiamo gridato: Viva papa Francesco!