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Cercare la verità ed evitare il male

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Nel numero scorso ci siamo lasciati con una domanda precisa. Perché Bongbong Marcos (BBM), figlio del dittatore Ferdinado Marcos, rimasto 20 anni al potere dopo aver dichiarato la legge marziale dal 1972 al 1986, è il favorito nei sondaggi per la corsa alla presidenza della Repubblica delle Filippine nelle elezioni del 9 maggio prossimo? Cosa sta succedendo?

La nostra congregazione ha avuto il privilegio di ascoltare un giornalista corraggioso che ci ha illustrato lo status quo dell’informazione nelle Filippine. Ripetutamente anche nel nostro Paese, l’Italia, si parla sempre di più di dis-informazione o di informazione manipolata. La politica, ovunque, fa massiccio uso dei social media: Youtube, Facebook, Tik-tok, Instangram. Questi sono mezzi di comunicazione utilizzati da milioni di utenti per comunicare e per informarsi. Mentre all’inizio i cosiddetti social erano uno strumento esclusivamente di comunicazione, questi mezzi ora sono utilizzati per acquisire informazioni, come fossero un giornale o il telegiornale. Il problema è che le informazioni che leggiamo sui nostri telefonini o computer circolano velocemente e possono essere vere o false, senza la possibilità di conoscerne la fonte.

C’è una certa tendenza a pensare che tutto quello che viene postato su internet sia autentico. La politica ha compreso che può influenzare notevolmente il pensiero delle persone e che la realtà e la verità storica può essere modificata a favore di un candidato e a sfavore di un altro. Questo è ciò che è successo e sta accadendo nelle Filippine. Gli esperti ci dicono che già a partire dal 2013, BBM ha iniziato un’importante campagna di disinformazione, facendo credere ai filippini che la vicenda dolorosa della legge marziale, in realtà, sia stata una grande occasione per il Paese. Infatti, dicono, in quel periodo c’è stato un forte sviluppo economico e uno sviluppo massiccio delle infrastrutture, che hanno consentito all’arcipelogo filippino di crescere esponenzialmente dal punto di vista economico.

Non solo questo. È ormai appurato che è in atto un vero e proprio revisionismo storico. La campagna a favore dei Marcos sostiene che non solo non ci sono stati arresti e torture, ma che sono tantissimi i testimoni viventi in grado di raccontare cos’è successo realmente nelle cosiddette case sicure e che il dittatore non ha rubato alcun denaro alle Filippine. Tutti sappiamo e abbiamo studiato quali ingenti somme di denaro siano finiti nei conti svizzeri a nome della famiglia Marcos, senza contare le stranezze della First Lady Imelda (nel palazzo presidenziale, dopo la fuga della famiglia del dittatore nelle isole Hawai, sono state ritrovate circa 5000 paia di scarpe e innumerevoli gioielli e opere d’arte).

La situazione e il clima politico attuale hanno spinto la Conferenza Episcopale a scrivere una lettera pastorale in cui essa afferma: “Cerchiamo diligentemente la verità per fare ciò che è giusto ed evitare il male”. I vescovi sostengono che “un'elezione o qualsiasi processo che non sia basato sulla verità è solo un inganno e non ci si può fidare”. Continuano dicendo che “il bene senza verità è finzione; il servizio senza verità è manipolazione. Non può esserci giustizia senza verità. Anche la carità, senza verità, è solo sentimentalismo”. I vescovi hanno espresso sgomento per “la palese e sottile distorsione, manipolazione, insabbiamento, repressione e abuso della verità”, mentre si avvicinano le elezioni.

Si sono lamentati in particolare della diffusione di fake news e del tentativo di influenzare le elezioni attraverso i vari troll (mistificatori del web) che seminano il virus della menzogna. La Chiesa, da parte sua, sta sostenendo una candidata donna, l’attuale Vice Presidente Leni Robredo. Vi chiederete: come è possibile? Sì anch’io sono in parte stupito alla luce della nostra formazione socio-politica, ma cercando di comprendere il contesto sociale e culturale filippino, questo sostegno ha lo scopo di offrire un futuro migliore alla nazione. La questione in ballo, a detta della Chiesa, è davvero grande. Cosa potrebbe succedere se il figlio del dittatore Ferdinando Marcos riuscisse a ricoprire la carica politica più importante delle Filippine? [FINE, prima parte pubblicata in marzo 2022]



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