Case, scuola e tanti “grazie”
Dopo un’estate italiana nei luoghi della mia infanzia, dal 9 ottobre scorso sono rientrato nella missione tra i munda, in Bangladesh. Gli effetti del cambiamento climatico si sono visti molto chiaramente anche qui: piogge torrenziali hanno sommerso questa zona, nonostante una buona rete di canali e fiumiciattoli che, di solito, fanno defluire l’acqua piovana in eccesso. Questo ha comportato gravi ritardi nelle coltivazioni invernali. Per lo stesso motivo, i lavori alla nuova scuola e alle due casette per le ragazze “ribelli” (si sono opposte ai matrimoni precoci decisi dai genitori) non hanno potuto procedere speditamente. Solo verso fine ottobre, il grosso dei lavori era concluso e la signora Sunita Munda prendeva possesso della sua nuova casetta insieme alla sua famigliola. La nuova scuola ha iniziato a funzionare con due insegnanti che seguono attualmente una trentina di alunni. Mancano ancora gli impianti elettrici ed idrici ma le aule e le lavagne ci sono… Con i banchi poi, i bambini di quattro villaggi munda avrebbero una scuola che supera di gran lunga lo standard di quelle governative nella nostra area, ai margini della foresta. Il progetto casette moderne per le ragazze “ribelli” prevede la costruzione di altre quattro. Speriamo di riuscirci. Per questo e per ciò che verrà, GRAZIE ai benefattori che si sono presi a cuore la nostra causa e a tutti voi che ci sostenete e alimentate la Provvidenza. Al mio, unisco il GRAZIE più sincero della popolazione munda, dalla foresta del Sunderban, rappresentata in questa foto da tre loro giovani "ambasciatrici".