Dopo un anno di preoccupazioni, sofferenze e lutti, siamo arrivati a maggio 2021 e, purtroppo, non siamo ancora usciti dagli artigli di questa maledetta pandemia. Tutti noi, con tristezza, stiamo constatando le gravi perdite di lavoro, la chiusura dei ristoranti, delle fabbriche, delle scuole e anche di tanti nostri familiari e amici. In questa delicata situazione, ognuno di noi, sia giovane che anziano, si sforza di mettere in atto precauzioni per non essere contagiato, ma siamo in balia di questa barca sgangherata che può sprofondare da un momento all'altro. Scriveva Antonio Borrelli sul Giornale di Brescia: “In questi tempi in cui tutto è cambiato, non basta la buona salute, né la giovane età e le cautele sociali ordinarie finora conosciute, non sono più una garanzia per scansare la nera signora, (la morte)”.
Forse proprio perché viviamo in questo tempo di incertezze, si ha l'impressione che le persone siano diventate più umane, più attente alle sofferenze altrui e persino più disposte a condividere qualcosa con i sofferenti e bisognosi. Anche tra le notizie di ogni giorno leggiamo che, forse, nella nostra società non ci sono mai stati tanti volontari, istituzioni caritative, attenzione ai più anziani e malati come in questo tempo di pandemia. In questa direzione si è espresso anche il Presidente Mattarella che, nel discorso in occasione del 160° compleanno dell'Unità d'Italia, così si esprimeva: “Il Paese in questi frangenti ha dimostrato ancora una volta spirito di democrazia, unità e coesione. Nel distanziamento imposto dalle misure di contenimento della pandemia, ci siamo ritrovati più vicini e consapevoli di appartenere a una comunità capace di risollevarsi dalle avversità e di rinnovarsi”.
Anche noi missionari della comunità saveriana di San Cristo siamo passati attraverso le difficoltà e sofferenze che anche voi amici avete sopportato in questo periodo difficile nelle vostre famiglie e comunità. Grazie a Dio, nessuno si è ammalato ma, come avete forse saputo, nella Casa Madre a Parma lo scorso anno abbiamo perso più di 20 missionari e altri nelle comunità sparse in Italia e nel mondo.
Qui, sempre a causa della pandemia, abbiamo dovuto sospendere la bella iniziativa delle mostre missionarie. L'ultima è stata interrotta a febbraio 2020. Aveva come protagonista l'Amazzonia brasiliana, un’iniziativa che aveva suscitato molto interesse da parte delle famiglie e di numerose scuole.
Un altro aspetto che ha impoverito la nostra comunità è stata la sospensione quasi totale del ministero e dell’animazione missionaria che svolgevamo nelle parrocchie della diocesi di Brescia. Abbiamo persino sospeso la tradizionale Festa dei familiari, un appuntamento che aveva lo scopo di far incontrare i nostri parenti per pregare, per uno scambio di notizie sui missionari saveriani bresciani, nonché per un momento di fraternità a tavola.
Nonostante tutte queste difficoltà ad incontrarci, vi assicuriamo che noi missionari non ci siamo dimenticati di tutti voi. Anzi, siete sempre presenti nei nostri incontri comunitari e nelle nostre preghiere. Assieme al grazie per la vostra amicizia, rimaniamo, in particolare uniti in preghiera alla nostra Mamma Celeste perché, presso Gesù, chieda la grazia di far cessare questa pestilenza da Covid-19 che sta facendo soffrire tante nostre famiglie.
