Brescia: L'Africa vista dai giovani
Interesse e sorpresa La mostra di Brescia vista dai ragazzi - ALUNNI "GAMBARA"
La mostra "Smascherando l’Africa", allestita dai missionari saveriani di Brescia, il 16 gennaio chiude i battenti. Nei due mesi di apertura, un buon numero di scuole ha scelto di visitarla. Gli alunni della II C del liceo delle scienze sociali "Gambara" di Brescia, guidati dalla prof.ssa Milini, hanno scritto le loro impressioni.
Tutti dicono che la mostra è stata "interessante". Scopriamo perché...
Statue e decorazioni
Innanzitutto, ringraziamo il signor Vittorio, la nostra guida, che ci ha illustrato tutto in modo preciso e dettagliato. Abbiamo potuto approfondire i riti e le culture di perse popolazioni africane, comprendendo meglio anche i problemi delle loro società. Le statue ci hanno colpito molto, perché a ognuna di esse è legato un concetto. Ad esempio, la statua con l’uomo stanco è un ammonimento da parte dell’antenato che guarda il comportamento tenuto da ogni membro della sua famiglia.
La mostra è stata un’esperienza utile al nostro percorso di studi in scienze sociali, perché ci ha aiutati a scoprire la cultura sacra dei popoli africani. Abbiamo capito che la vita spirituale è molto importante per loro ed è sempre collegata alla vita quotidiana. Anche gli oggetti più banali, così ben decorati, richiamano il sacro. Non pensavamo che fosse attribuito un significato così profondo a oggetti e luoghi della vita quotidiana, come ciotole ricavate dalla zucca svuotata ed essiccata per uso domestico e rituale.
Oggetti e riti
Abbiamo notato che le famiglie africane sono molto perse rispetto alle nostre. Sono molto più numerose, perché comprendono nonne, zii, cugini... Ci ha colpito il modo in cui tengono alla famiglia e il fatto che tutte le persone del villaggio siano considerate come un’unica famiglia.
Ci sono riti molto particolari, come quello del popolo luba riguardante i gemelli, che alla nascita vengono ricoperti da una polvere bianca chiamata "caolino", per rendere benefiche le loro vite. Tra le tante cose esposte, c'è anche un oggetto in cui viene chiuso un topo insieme al grano. In base alla quantità dei cereali mangiati, si può prevedere il futuro.
Ci hanno impressionato le pipe e i gioielli usati nelle feste: sono molto grandi e hanno forme e misure strane. Collane e bracciali fabbricati con l’oro dagli sciamani, maschere molto lavorate per riti d’iniziazione maschile, ogni cosa ha un significato proprio che rappresenta l’animo africano. Anche l’abbigliamento durante i riti è molto bizzarro.
Sara, Elena, Ilaria, Valentina, Michela, Francesca, Federica, Silvia, Nasuto, Federica, Silvia, Vittoria, Denise, Fabio, Daniela, Giacomo, Simona, Francesco, Marta, Nicoletta, Farah, Giulia, Marianna, Rossana e Sara.