Brasile, in cerca di riconciliazione
L’8 gennaio 2023, dichiarata “la domenica nera della democrazia brasiliana”, rimarrà una data storica per i popoli brasiliani perché hanno visto il sistema democratico traballare, costituendo la versione latina di ciò che era successo negli Usa. Il presidente uscente aveva realizzato una politica avventata, consentendo la deforestazione dell’Amazzonia, gestendo da negazionista la pandemia del Covid-19, mandando in frantumi la coesione della società brasiliana, esasperando le regole economiche neo-liberali. Per fortuna, lo Stato si è dimostrato più resistente di quello che avevano previsto gli insorti ma, come era capitato per gli Usa, questi eventi hanno messo in rilievo un Paese spaccato in due, dove una parte dell’elettorato non riconosce la legittimità del presidente eletto. I missionari saveriani, che sono presenti in Brasile da 70 anni, hanno preso posizione, insieme a tutte le altre istanze della Chiesa cattolica, condannando questi fatti e impegnandosi per la riconciliazione nazionale che riporti il paese a quell’armonia che fa parte del proprio bagaglio culturale.