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In questo mese di aprile, desideriamo offrire alla pagina friulana un’aria pasquale, portando agli occhi e al cuore queste poesie sgorgate dall’esperienza umana e religiosa dei loro autori. Pasqua è primavera della vita, orizzonte di luce, scoppio di speranza! Pasqua è gioia, dolcezza, tenerezza. Pasqua è ricarica di cuore e giovinezza. Pasqua è novità, il meglio che si sprigiona dall’intimo, come traspare dalle belle composizioni poetiche che trovate qui. Pasqua è Gesù, splendidamente risorto, che ci investe di bellezza, d’innocenza, di festa. Non siamo altri, ma sempre più noi stessi, più autentici, sorpresi, speranzosi, senza maschere, pregiudizi, paure... È un’intima e schietta insistenza di essere veri, semplici e amorevoli. “Gesù, Tu Risorto, gronda luce negli occhi, amorevolezza nei cuori, generosità nelle mani. Gesù, nostra Pasqua, aprici cammini di speranza e di pace! Tu, pienezza nostra e sospiro nostro, rendi nuova e fraterna in te tutta l’umanità” (p. Lorenzo Mattiussi, sx).

 Pasqua (Ada Negri)

E con un ramo di mandorlo in fiore,
a le finestre batto e dico: “Aprite!
Cristo è risorto e germinan le vite
nuove e ritorna con l’april l’amore.
Amatevi tra voi pei dolci e belli
sogni ch’oggi fioriscon sulla terra,
uomini della penna e della guerra,
uomini della vanga e dei martelli.
Aprite i cuori. In essi irrompa intera
di questo dì l’eterna giovinezza”.
lo passo e canto che la vita è bellezza.
Passa e canta con me la primavera.

Resurrezione (Gabriele D’Annunzio)

Suono di campane,
voce che trasvola sul mondo,
canto che piove dal cielo sulla terra,
nella città sorda e irrequieta,
e nel silenzio dei colli
ove, nel pallore argenteo,
le bacche d’olivo maturano il dono di pace.

Suono che viene a te,
quale alleluia pasquale,
a offrirti la gioia di ogni primavera,
a chiamarti alla rinascita;
a dirti che la terra rifiorisce
se il tuo cuore si aprirà come un boccio,
che ripete un gesto d’amore e di speranza,
levando il mite ramoscello
in questa chiara alba di Risurrezione!

Ho sentito il battito del tuo cuore (Madre Teresa di Calcutta)

Ho sentito il battito del tuo cuore.
Ti ho trovato in tanti posti, Signore.
Ho sentito il battito del tuo cuore
nella quiete perfetta dei campi,
nel tabernacolo oscuro di una cattedrale vuota,
nell’unità di cuore e di mente
di un’assemblea di persone che ti amano.

Ti ho trovato nella gioia,
dove ti cerco e spesso ti trovo.
Ma sempre ti trovo nella sofferenza.
La sofferenza è come il rintocco della campana
che chiama la sposa di Dio alla preghiera.
Signore, ti ho trovato nella terribile grandezza
della sofferenza degli altri.

Ti ho visto nella sublime accettazione
e nell’inspiegabile gioia
di coloro la cui vita è tormentata dal dolore.
Ma non sono riuscito a trovarti
nei miei piccoli mali e nei miei banali dispiaceri.
Nella mia fatica ho lasciato passare inutilmente
il dramma della tua passione redentrice,
e la vitalità gioiosa della tua Pasqua è soffocata
dal grigiore della mia autocommiserazione.
Signore io credo. Ma tu aiuta la mia fede.

Venerdì santo e Pasqua 1928 (Dietrich Bonhoeffer)

Siamo vicini al Venerdì santo e alla Pasqua,
ai giorni delle azioni strapotenti
compiute da Dio nella storia;
delle azioni nelle quali il giudizio di Dio e la grazia di Dio
divennero visibili a tutto il mondo:
giudizio in quelle ore, in cui Gesù Cristo,

il Signore, pendette dalla croce.
Grazia in quell’ora,
in cui la morte fu inghiottita dalla vittoria.
Non gli uomini hanno fatto qui qualcosa,
no, soltanto Dio lo ha fatto.

Egli ha percorso la via verso gli uomini
con infinito amore. Ha giudicato ciò che è umano.
E ha donato grazia al di là del merito.

Dal sepolcro la vita è deflagrata (Mario Luzi - Venerdì Santo 1999)

La morte ha perduto il duro agone.
Comincia un’era nuova: l’uomo riconciliato nella nuova
alleanza sancita dal tuo sangue ha dinanzi a sé la via.

Difficile tenersi in quel cammino.
La porta del tuo regno è stretta.
Ora sì, o Redentore, che abbiamo bisogno del tuo aiuto,
ora sì che invochiamo il tuo soccorso,
tu, guida e presidio, non ce lo negare.

L’offesa del mondo è stata immane.
Infinitamente più grande è stato il tuo amore.
Noi con amore ti chiediamo amore. Amen.

Mons. Klaus Hemmerle

Io auguro a noi occhi di Pasqua,
capaci di guardare
nella morte fino alla vita
nella colpa fino al perdono,
nella divisione fino all’unità,
nella piaga fino allo splendore,
nell’uomo fino a Dio,
in Dio fino all’uomo, nell’io fino al tu.
E insieme a questo, tutta la forza della Pasqua!



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