Alla caccia del vero tesoro: Giornata della gioventù, Jesolo
La mattina di domenica 10 maggio, sulle strade che portano al Lido di Jesolo, non c'erano solo vacanzieri e tifosi di ciclismo per assistere alla partenza della seconda tappa del giro d'Italia, ma anche millesettecento giovani provenienti dalle varie parrocchie del patriarcato di Venezia. Si sono radunati al "Palaturismo" per la giornata della gioventù con il patriarca, organizzata dall'ufficio della pastorale giovanile.
Scoprire i propri talenti
Alle nove c'è stata l'accoglienza chiassosa e allegra dei giovani che sono entrati nella grande sala e si sono disposti ordinatamente sulle scalinate con striscioni che ne indicavano la provenienza. Poi, sono partiti i saluti, gli abbracci e canti a non finire.
Il logo "Ricevi e inoltra", impresso sulla maglietta dei partecipanti, indicava già il motivo della presenza all'incontro: scoprire i propri talenti e farli fruttificare. Sul palco, a intervallare le testimonianze, una troupe di giovani artisti e clown si è esibita in scenette divertenti in cui tutti i partecipanti venivano coinvolti: una prestazione da far invidia alle più famose trasmissioni comiche televisive: tanta spontaneità, semplicità e gratuità, che invece sono spesso assenti sul piccolo schermo.
A dirigere il tutto c'era un computer che apriva caselle e finestre alla ricerca dei beni da ricevere e inoltrare.
La Messa con il patriarca
Alle 11 e 15 si è aperta la casella più importante: "Eucaristia". La Messa celebrata dal patriarca con 27 sacerdoti e l'intera assemblea è stata veramente l'apice della giornata, sia per la perfezione del canto e della liturgia sia per il raccoglimento e l'attenzione all'omelia del cardinale Scola. Naturalmente, il centro era Gesù risorto e vivo, presente in mezzo a noi, il Tesoroche cercavamo, la sorgente dei beni da far fruttificare.
Il patriarca ha affermato con forza questa verità sia nell'omelia, commentando il vangelo della vite e i tralci, sia nel saluto del pomeriggio. Con parole semplici, ha applicato la Parola di Dio a ogni momento della vita dei giovani, dalla mattina alla sera, dallo studio al lavoro, dai momenti di svago a quelli di gioia o di difficoltà, di successo o di doloroso fallimento.
Quel dono da inoltrare
"L'obiettivo della nostra vita - ha detto il cardinale Scola - è rimanere radicati in Gesù per vivere in profondità, altrimenti si galleggia... Il bene per eccellenza che ci viene dato è l'amore: non un amore-sentimento, ma un amore-persona; e questa persona si chiama Gesù. Tale dono è stato dato a Paolo, inoltrato ai padri della chiesa, ai vescovi, ai vostri sacerdoti, ai vostri genitori; e ora è trasmesso a voi perché lo inoltriate ai vostri amici.
Quando domattina direte ai vostri amici che solo in Gesù c'è vera vita, che in lui possiamo ottenere tutto ciò che chiediamo, l'80% di loro vi riderà dietro, ma voi guardate ai cristiani dell'Africa, dell'India, di altre regioni del mondo dove viene testimoniato Cristo anche con la vita. Non dobbiamo spaventarci per gli atti di bullismo; abbiamo lo Spirito Santo con noi, ricevuto nella cresima... E allora inoltriamo il dono ricevuto e facciamo così fruttificare le nostre qualità".
Un segnalibro in regalo
Dopo la Messa e il pranzo al sacco, i giovani hanno potuto visitare i numerosi stand allestiti dalle varie associazioni della diocesi. In quello dell'ufficio missionario, accanto ai manifesti dei gruppi parrocchiali missionari, c'erano anche quelli dei saveriani e delle saveriane. A tanti giovani abbiamo consegnato un segnalibro con l'invito a partecipare alle attività del centro missionario.
Alle 15 e 30 i giovani sono tornati nel salone per il saluto del patriarca che ha concluso invitando tutti a tributare un forte applauso agli organizzatori dell'evento. Verso le cinque, gli stand sono stati smontati e tutti si sono messi sulle strade di Jesolo per tornare a casa.