2006, “anno saveriano” in Sardegna
L'impegno per la missione
Il giornalista Comparetti ha intervistato p. Arduino Rossi per “Il Portico”, settimanale diocesano di Cagliari.
Il 2006 è stato proclamato “anno saveriano”. Il 7 aprile infatti ricorrono i 500 anni dalla nascita di san Francesco Saverio. I missionari saveriani nel mondo - più di ottocento religiosi sparsi in quattro continenti - desiderano riproporre la figura e lo spirito di questo grande patrono delle missioni. È stato il beato Guido Conforti a volere che la congregazione missionaria da lui fondata prendesse nome e ispirazione proprio dal Saverio.
In Sardegna ci sono due comunità dei saveriani. Una è a Macomer, con l'impegno principale dell'animazione dei giovani, affinché prendano in considerazione la missione come scelta di vita; l'altra è a Cagliari, con quattro religiosi impegnati a diffondere lo spirito missionario saveriano. A Oristano, inoltre, c'è una comunità di saveriane, missionarie di Maria.
Dal Bangladesh a Cagliari
“Sono in Sardegna da dieci anni” - racconta padre Arduino Rossi - “dopo aver vissuto per 25 anni la missione in Bangladesh, un paese a forte maggioranza musulmana. Ho lavorato come tipografo e come missionario. All'inizio non è stato facile. Oggi c'è maggiore tolleranza, forse perché aiutiamo la gente.
Qui a Cagliari cerchiamo di sensibilizzare i fedeli alla missione. Per esempio, ospitiamo in casa gruppi di cresimandi per vivere una giornata di riflessione e preghiera con noi. Svolgiamo attività con i seminaristi, con i gruppi di preghiera e con gli adulti, per aiutarli a vivere lo spirito missionario. Quando i sacerdoti ci invitano nelle parrocchie, cerchiamo sempre di sensibilizzare le comunità alle necessità della missione. Nelle diocesi di Cagliari, Iglesias e Ales ci sono ben 450 animatrici che cercano di tener vivo lo spirito missionario del Saverio”.
Solidarietà e familiarità
I momenti più importanti sono l'avvento e la quaresima. ”In questi periodi molte persone vivono con noi giornate di preghiera e di formazione allo spirito missionario. Informiamo su quanto accade nelle varie missioni nel mondo e proponiamo qualche iniziativa di solidarietà. Lo scorso anno, ad esempio, abbiamo aiutato le popolazioni colpite dallo tsunami ”.
Ogni anno, a maggio, si svolge una giornata speciale: è la festa dei familiari dei missionari saveriani sardi. Vi partecipano un centinaio di persone da tutta la Sardegna. I familiari fanno amicizia, raccontano dei loro missionari e pregano per le missioni. Questa familiarità condivisa è molto importante.
“Nel mondo - racconta padre Arduino - sono una sessantina i saveriani e le saveriane, missionari sardi che hanno scelto di dedicare la loro vita alle missioni. Alcuni hanno anche pagato con la vita. Sono un grande dono per la chiesa universale”.
Giovani per la missione
È necessario creare occasioni per far conoscere ai giovani i problemi del mondo e la bellezza della missione. Padre Arduino esprime un desiderio: “Ci piacerebbe che tanti altri giovani scegliessero la vita missionaria. Ma non sono tempi facili. Chiediamo l'aiuto dei sacerdoti e anche degli insegnanti di religione. Noi siamo ben felici di essere invitati a parlare delle missioni e dell'esperienza missionaria durante l'ora di religione. Speriamo che gli insegnanti ci invitino più spesso”.
“A Macomer - prosegue il missionario - i saveriani cercano di sensibilizzare ragazzi e ragazze alla vita missionaria con incontri di formazione e campi estivi. Non è un lavoro semplice. I giovani oggi hanno tante comodità. La scelta di lasciare tutto non è facile. Ma per chi ha il coraggio di scegliere la missione arrivano poi benefici e gratificazioni di spessore superiore a quelli che una vita comoda, e a volte noiosa, è in grado di dare.