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Una fetta di tiramisù e un pezzo di panettone… sapori che mi riportano a casa in Italia. Ma siamo a Manila, dentro ad una stanza luminosa e piacevolmente rinfrescata dall’aria condizionata che ci salva dall’afa esterna. Sono in compagnia di consacrate e consacrati, appartenenti a diverse congregazioni religiose. Da diversi anni, i missionari italiani nelle Filippine si ritrovano 2-3 volte l’anno per vivere insieme momenti di fraternità tra connazionali.

Neanche la Pandemia ci ha impedito di incontrarci e lo scorso 27 settembre ci siamo rivisti via zoom. Prima del Covid-19, un gruppetto di noi aveva sentito l’esigenza di ritrovarsi insieme più spesso e di condividere in maniera più profonda le gioie e le fatiche della vita missionaria.
Negli anni, la missione si è evoluta e così anche le nostre famiglie religiose. Per tante congregazioni è accaduto che un gruppo nutrito di suore o missionari italiani abbia agito da pionieri per portare il carisma nel paese di missione. Nell’incontro di cui vi dicevo sopra, una suora canossiana di 94 anni ha condiviso la gioia di servire il popolo filippino fin dal suo arrivo nel lontano 1967. Una vita spesa e donata ad annunciare il Regno di Dio che Gesù ci ha affidato da diffondere fino ai confini della terra.

Ora, una caratteristica delle comunità in cui viviamo è l’internazionalità. Ovviamente, trovandoci nelle Filippine, la maggior parte delle religiose e dei religiosi sono filippini. A loro, si sono aggiunti consorelle e confratelli provenienti da diverse parti del mondo. Se, da una parte, ci sono difficoltà e sfide continue, dall’altra, ancora una volta, la vita religiosa è chiamata ad annunciare, testimoniare il futuro che ci aspetta: persone appartenenti a culture, società e tradizioni diverse, entusiasti di vivere quella comunione a cui Dio ci chiama per poter fare del mondo, citando le parole di san Guido Maria Conforti, una sola famiglia in Cristo.

I nostri incontri hanno come obiettivo quello di sostenerci nel cammino di inculturazione nel paese in cui ci troviamo, di comprendere e accogliere l’internazionalità e di apprezzare la varietà di carismi suscitati dallo Spirito. Nel confronto e nella condivisione, ci stupiamo della creatività dello Spirito Santo e come Dio abbia a cuore tutti gli uomini e donne, specialmente quelli che vivono situazioni di povertà e precarietà. Lo Spirito Santo ha suscitato tante fondatrici e fondatori perché l’amore del Padre, la sua compassione raggiungesse tutti, senza escludere nessuno. E allora c’è chi si occupa dei bambini, chi dei giovani, degli anziani, di coloro che vivono nell’indigenza, di coloro che sono abbandonati da tutti, di coloro che sono rifiutati o che non conoscono ancora Cristo.... Ci viene da esclamare: “Grande è la tua misericordia, o Dio!”.

Quest’anno, per Natale, abbiamo pensato a un secondo incontro zoom, per poter consentire a tutte le missionarie e missionari italiani disseminati tra le oltre 7mila isole dell’arcipelago di avere un momento di incontro. Intendiamo condividere qualche esperienza personale e scambiarci canzoni, video, foto del Natale a noi care e che hanno segnato la nostra vita.
Apparteniamo a Istituti religiosi diversi, ma ci sentiamo chiamati ad essere segno di comunione autentica per tutte le persone che incontriamo sul nostro cammino. Fratelli Tutti!



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