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Scrivere di p. Augusto Luca è più emozionante che scrivere una memoria per il centenario di persone insigni, ma scomparse da tanto tempo, perché le nuove generazioni possano solo conoscerle.

Ha conosciuto mons. Conforti

P. Augusto Luca è un centenario vivente, ancora lucido, “nostro e nuovo”. Nato il 21 aprile 1917, a tredici anni è entrato nella casa dei saveriani di Vicenza. Avrà la fortuna di conoscere il vescovo Conforti. Ne subirà il fascino al punto tale che, in seguito, scriverà molti libri su di lui, sul suo Istituto e sui tanti personaggi legati alla Parma di quei tempi, caratterizzati dalle spedizioni dei saveriani in Cina, in Giappone e in altre parti del mondo.

Per tutti, citerò la vicenda della suora orsolina Agnese Shih, nata in Cina nel 1913 e formata a Parma. Nel 1960 morirà di stenti in un campo di rieducazione comunista cinese, allora terra di cristiani perseguitati e uccisi per la loro fede o esiliati ed espulsi dal paese.

Articoli, libri e consulenze

Per quanto ci risulta, ad eccezione di un manoscritto pubblicato di recente sulla prima esperienza missionaria in Giappone, p. Luca ha scritto gli altri libri in Italia quando era delegato della Direzione generale per le missioni, che visitò e su cui scrisse interessanti relazioni. È stato direttore del primo centro editoriale saveriano e della rivista missionaria “Fede e Civiltà” (l’attuale “Missione Oggi”). È stato anche rettore dell’Istituto Conforti di via Aurelia a Roma, per gli studenti saveriani che frequentavano le Università Pontificie.

Nei lunghi anni di permanenza a Parma è stato il delegato del vescovo per le religiose e i religiosi della diocesi. Non si contano le presentazioni di libri e riviste; articoli e consulenze per l’aggiornamento di statuti e costituzioni alla luce del Concilio Vaticano II sono stati particolarmente apprezzati dalle congregazioni da lui servite.

Mette tutti a proprio agio

Il centenario, festeggiato da tanti ammiratori e amici parmensi, non si è ridotto a una pergamena ingiallita dal tempo o a un freddo monumento.  Al contrario, è stato fatto omaggio a un affabile missionario ancora vivace, anche se ha bisogno di qualcuno che gli spinga la carrozzella. Il suo sguardo è rimasto attento e interessato a tutte le novità del mondo, presentate da riviste e giornali.

Non solo, per naturale cortesia e solida, buona educazione, p. Luca sa mettere qualsiasi interlocutore a proprio agio.

Tutti restano ammirati da tanta raffinatezza personale, spirituale e letteraria.

In cordata verso la cima

Nel piano nobile della casa Madre sono trenta i missionari come lui... in cordata verso la cima più alta della loro vocazione, l’offerta volontaria che si concluderà nell’abbraccio del “Datore di Lavoro”, che si metterà il grembiule per lavare i piedi ai nuovi ospiti, servire loro le vivande e poi sedere a tavola anche Lui.

Noi preghiamo il Signore che ce li conservi ancora per molti anni.

A tutti gli anziani viventi di viale San martino 8, così come a p. Augusto, primo e unico centenario saveriano vivente, parmense di adozione, il “grazie” più sentito per la loro preziosa testimonianza.



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