Verso la fine di maggio, p. Franco Bertazza, il confratello più anziano della comunità di Tavernerio (89 anni compiuti e finora ben portati), si è trasferito a Parma al quarto piano della nostra Casa Madre, dove sono seguiti i saveriani ammalati, perché bisognoso di cure particolari.
Non è necessario presentarlo ai nostri lettori, molti dei quali lo conoscono e sanno che per lunghi anni è stato il redattore di questa pagina, che riempiva di parole e immagini. Lo ricordano soprattutto coloro frequentavano in passato i nostri annuali incontri degli amici all’inizio di ottobre, quando lui rallegrava la compagnia con la sua inseparabile fisarmonica. Tra noi, suoi confratelli, e penso anche tra molti amici, ha lasciato un grande vuoto e un simpatico ricordo perché era qui da più di vent’anni, sempre impegnato nel ministero pastorale e nella cura del parco, cui dedicava tutto il suo tempo libero. Siamo consolati sapendo che ora è curato con competenza e affetto, soprattutto per quanto riguarda l’assunzione dei farmaci prescritti dai medici da prendere con regolarità.
Una volta a Parma, grazie all’equipe sanitaria e ai confratelli, p. Franco si è presto rimesso in sesto, anche se i medici sono unanimi nel dire che deve rimanere in quella struttura che lo segue come noi qui non potremmo fare. Per ovviare alla sua partenza abbastanza improvvisa, abbiamo pensato - ed era suo vivo desiderio - di farlo tornare qualche giorno qui a Tavernerio per poter raccogliere le sue cose, ma soprattutto per prendere commiato da noi e dai suoi amici. Così, il 16 luglio, accompagnato dall’infermiera Antonia che lo segue ogni giorno a Parma, è venuto a Tavernerio. Per l’occasione, abbiamo organizzato un incontro con i suoi amici nel pomeriggio di sabato 17 luglio. Sono venuti in tanti: quelli che lo hanno conosciuto e apprezzato in questi anni, tra cui i Vigili del fuoco di Cantù di cui era cappellano e i partecipanti ai pellegrinaggi annuali a Lourdes organizzati dalla sig. Carla Russo.
Nel tardo pomeriggio, p. Franco ha celebrato per loro una Santa Messa davanti alla Madonnina del Parco. Dopo la celebrazione, un rinfresco ha permesso a tutti di salutarlo. Sono stati momenti di viva partecipazione e di commozione che hanno mostrato l’affetto da cui è circondato. La stessa commossa partecipazione si è avuta la mattina seguente, domenica 18 luglio, quando p. Franco ha concelebrato l’Eucaristia delle 9. La bella giornata ha favorito la partecipazione di molti dei fedeli abituali della domenica e di altri amici di p. Franco.
Sul finire di quella domenica, è ripartito per Parma. Ho potuto rivederlo qualche settimana dopo. Mi ha detto: “Qui mi trovo molto bene e sono contento, anche se mi mancano i confratelli e gli amici della Casa di Tavernerio”. Attraverso queste righe gli giungano un caro saluto e l’augurio che questi anni siano sereni.