Lettera a padre Nazzareno Corradini [Oggi a Parma]
Carissimo padre Nazzareno,
Dopo alcuni mesi che sei partito da Desio, ho voluto scrivere a te queste righe. Ti confesso anche che è il modo che ho scelto per dire ad amici, in modo ufficiale, che non sei più a Desio. quindi condividerò questa lettera amici e confratelli che ti conoscono, ti stimano e per cui preghi tutti i giorni. So che sei juventino. Io, invece, interista. Ma non cambia niente. Ho raccolto anche alcune testimonianze su di te. Non spaventarti. Quello che voglio scriverti è una risposta a questa domanda: “chi è per te padre Nazzareno?” Pur essendo juventino, scoprirai tante qualità, tanti doni che hai condiviso con noi qui a Desio.
Per motivi di salute ti sei trasferito a Parma, nella nostra casa madre.
È difficile descriverti. Provo a farlo. Sei Juventino. Ti piace leggere e prendere gli appunti. Sei amico di padre Pio. Sei sorridente. Sei una persona positiva. La tua presenza attrae a Gesù. In te c’è tenerezza, misericordia, attenzione, disponibilità, gioia…scherzi.
Sai, tutte le persone sono speciali. Ciascuno, però, con una impronta singolare che Dio offre gratuitamente. La caratteristica per eccellenza che Dio ti ha dato è l’Accoglienza. Sembra che Dio ti abbia dato una grande misura di accoglienza. Mi stupiva la tua disponibilità ad accogliere. Tutti. Questa caratteristica è rara: essere aperto/accoglienza/ospitale verso tutti. Ci hai fatto capire che in ogni persona c’è il Volto di Dio da accogliere, da amare, da rispettare. Spesso dicevi che Dio guarda dentro. Sì, dentro di te c’è una luce che brilla e attrae. Per quello avevo deciso di chiamarti: Giovane perché lo sei. L’accoglienza è la tua carta da visita (che dovrebbe essere di ogni persona soprattutto di ogni missionario). Sei il vangelo della Gioia.
Questo dono di accoglienza lo vivi con pienezza nel sacramento di Riconciliazione/Confessione. Sei stato, qui a Desio, un grande confessore. La tua presenza trasmetteva il volto del Padre: tenero, misericordioso e senza pregiudizi. Ti ricordi durante la prima ondata del covid19? Eravamo chiusi in casa. Ma hai mantenuto la relazione/contatto con persone perché telefonavi loro con regolarità. Le persone ti cercavano e tu rispondevi, davi parole di consolazione, di conforto, di speranza. Ed io ero fiero di te.
Quando avevi saputo che venivi dimesso dall’ospedale, nel mese di ottobre, eri molto contento di tornare a Desio dove confratelli saveriani e tanti amici ti aspettavano. Mi dissi: “Sai che martedì torno a Desio? “ con occhi che brillavano. Rimasi un po’ in silenzio poi ti dissi: “ Padre, il superiore regionale – dopo avere ascoltato il parere dei medici di parma e il mio parere – ha deciso che tu vada a Parma dove sicuramente ti troverai meglio.” Mentre mi aspettavo ad una reazione…, ancora una volta, p. Nazzareno, mi hai sorpreso con una risposta secca e convinta: “Meglio. A che ora passerai martedì per portarmi a Parma?”. Grande gesto di obbedienza pronta e generosa.
Rendo grazie per il dono che sei come figlio di san Guido Maria Conforti. Sono grato di questi anni vissuti insieme con te. La tua presenza è davvero un dono che Dio ha dato alla comunità di Dio: una presenza presente e arricchente. Come mi dicevi, la distanza non cambia niente. Noi gettiamo il ponte della preghiera e ci uniamo a tutti.
Carissimo padre Nazzareno, ti trasmetto i saluti di tutta la comunità, di tanti amici che chiedono di te e mi chiedono di salutarti. Voglio concludere con le parole di alcune persone che conosci. Appena sarà possibile passerò a Parma e ti abbraccerò.
“Padre Nazzareno è una persona molto accogliente con tutti. Metteva a proprio agio i penitenti che venivano a confessare. Tutti quelli che venivano chiedevano di p. Nazzareno. Manteneva la relazione. Era mite. Si sentiva nell’ultima scala della gerarchia. Anche quando era in portineria andava ad aprire e accogliere qualunque persona bussasse alla porta. Così accoglieva. Sempre disponibile. [Giancarlo, volontario]
“Quando parlo di padre Nazzareno penso alla sua simpatia, la voglia di vivere, sempre allegro, grande cuore” [Patrizio].
“ Mi manca la sua risata. La sua bontà. È Buono. Padre Nazzareno era cercato da tutti continuamente. È l’allegria in persona.” [Laura]
“ Quando penso a p. Nazzareno, mi manca il suo sorriso. Dice sempre che sua mamma è santa. P. Nazzareno è molto speciale per me. Ha sempre una parola di conforto”. [Filomena].
“Con p. Nazzareno non avevo bisogno di parlare. Capiva quello che avevo dentro. P. Nazzareno è uomo di grande sensibilità [quella femminile se la trovi in un maschio trovi un tesoro incommensurabile].”
Quando ci vediamo prendiamo il nostro caffè insieme e mi farai ancora qualche confidenza spirituale. Buona missione a Parma.
Ti abbraccio. Ti abbracciamo.
Desio, 07/12/2020: Festa sant’Ambrogio
Emmanuel Adili,sx.