SAN FRANCESCO SAVERIO: TUTTO PER DIO, PER I FRATELLI E PER SÉ STESSO
E così è arrivata, come ogni anno, la festa di San Francesco Saverio, patrono dei Missionari Saveriani. In modo molto semplice, ma profondo, questo giovedì 3 dicembre 2020, ci siamo ritrovati intorno a lui per riflettere, ancora una volta, sulla nostra vita missionaria.
La Comunità di Cagliari si è messa in ascolto, in questo Giubileo particolare, sulla Lettera-testamento del fondatore San Guido Conforti. Padre Marco Milia, superiore della Comunità, ci ha aiutato ad approfondire la sua figura e l’ha sintetizzata in questo modo: “Il Saverio è stato TUTTO di Dio, TUTTO del Prossimo, TUTTO di se stesso”. Come ci ricorda San Paolo, è diventato un testimone di Cristo, ha cambiato il suo progetto di vita per fare diventare priorità il condividere l’amicizia che Cristo gli ha dato. Naturalmente non si è fermato al suo paese. È andato dappertutto. Pensiamo ai viaggi per mare, per terra, l’incontro con popoli e culture nuove. Anche se da solo, si sentiva sempre in comunione con i suoi fratelli Gesuiti (in particolare Sant’Ignazio) a cui inviava regolarmente lettere per condividere l’unica missione dell’annuncio di Cristo.
Pur lavorando senza risparmiarsi, trovava il tempo (soprattutto la notte) per ricaricarsi nell’incontro personale con Cristo. Rifletteva sul suo modo di fare e cercava tutti i modi (come ci ricorda sempre San Paolo) per entrare in contatto con tutti. Non cercava la sua gloria, ma il realizzare il progetto di Cristo in ogni uomo. Al termine della mattinata, abbiamo avuto la gioia di avere in mezzo a noi il Vicario Generale della Diocesi di Cagliari Mons. Puddu e il Direttore del Centro Missionario don Gabriele.
Nella sua omelia don Puddu ci ha aiutato a rileggere la figura del Saverio, incarnata nella realtà di oggi. Come ai suoi tempi, così oggi l’educazione alla fede e alla carità ci aiutano a formare in noi la coscienza di Cristo. San Francesco Saverio è andato dappertutto (in presenza) e la sua testimonianza di vita garantiva che il Vangelo è qualcosa di importante. Per lui era necessario “Amare e fare amare”, partendo dalle cose più semplici che tutti potevano capire. Certo, a quel tempo, non c’era i mezzi di comunicazione come oggi. Lui li sostituiva con la sua presenza ovunque, nutrendo la sua vita con il contatto continuo con Gesù Cristo.
Ed è per questo che i Missionari Saveriani, continuano la sua missione (dalla Cina fino a tutto il mondo) impegnandosi a “fare di tutto il mondo un’unica famiglia” come ha sognato il nostro fondatore San Guido Maria Conforti, affinché “Cristo sia tutto in tutti”.