Mentre scrivo, la parola “grazie” ha preso il sopravvento sul suo nome, Grazia. Ma l’errore dettato dal correttore automatico forse non è poi davvero tale. Perché la gratitudine e la riconoscenza sono l’espressione minima quando pensiamo alla nostra cara Grazia De Giuli, che una malattia repentina quanto inesorabile ci ha portato via sabato 4 novembre.
Vent’anni di collaborazione con la comunità saveriana di Brescia non sono sufficienti a spiegare la passione, l’entusiasmo e la voglia di fare che Grazia ha portato a S. Cristo. È stata guida e ideatrice di tante mostre tematiche allestite dai Saveriani in questi anni. Aveva messo a disposizione la sua esperienza di ex maestra (ma maestri si rimane per sempre), e di dopo-scuola. E i bambini sapevano riconoscere la sua abilità nelle spiegazioni, ma anche quel tratto di dolcezza e cordialità che caratterizzava ogni sua relazione umana.
Ci manca Grazia… Quando le chiedevamo di scrivere qualcosa, era sempre pronta ad accontentarci. L’ultimo suo contributo in piena estate sulla mostra fotografica a cura di Luigi Mazzoleni che era visitabile in quelle settimane nel chiostro. I tempi di uscita dell’edizione cartacea non hanno permesso una pubblicazione che però ha trovato spazio sul nostro sito internet. E un po’ me ne dispiaccio, ma mai avrei pensato sarebbe stato l’ultimo.
Ci manca Grazia… E non ci sembra vero che non sentiremo più il suo inconfondibile ‘permesso’ mentre apriva la porta della redazione. Ogni colloquio era un incontro. Conserverò tra i ricordi più cari la chiacchierata finalizzata all’intervista poi pubblicata sul numero di giugno/luglio 2022, nella rubrica che in quell’anno è stata dedicata ai volontari. I racconti della sua vita confidati a ‘microfoni spenti’ sono stati la parte migliore di quei minuti trascorsi alla scrivania. E oggi resto orfano dell’affetto e della stima che mi ha sempre dimostrato al di sopra dei miei meriti.
Ci manca Grazia… il suo garbo non poteva di certo sopprimere una sofferenza incancellabile, ma presto prendeva il sopravvento la gioia di vivere e condividere. In quella famosa intervista ci aveva detto: “Sono arrivata a San Cristo in un periodo buio della mia vita, ma il servizio che svolgo qui mi ha dato la gioia di comunicare, di stare in gruppo, la conoscenza di cose nuove, l’approfondimento culturale, un ampliamento della competenza, una grande soddisfazione congiunta ad ammirazione per il nutrimento che riceve lo spirito... Mia figlia Alessandra ha frequentato la scuola di restauro, a Botticino. Era stata qui a sistemare qualche dipinto. Ogni tanto me la vedo ancora sulle impalcature. Anche per questo, sono molto legata a San Cristo”.
Ci consola Grazia che ora tu abbia ritrovato Alessandra in un eterno abbraccio. Noi, nel nostro, accoglieremo il tuo amato Andrea e tutta la tua famiglia.