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SULLE ORME DI SAN FRANCESCO SAVERIO A VENEZIA

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Il 21 giugno 2018 un bel gruppo di sedici suore, Ancelle Missionarie del SS.mo Sacramento, la maggior parte juniores, con gioia ed entusiasmo si è preparata ad incontrare a Venezia un grande amico: San Francesco Saverio, incontro reso possibile grazie alla presenza del padre saveriano Oliviero Ferro che nel corso di una mattinata, ci ha condotto, a passo spedito, sui luoghi più significativi legati a questo grande missionario, anche se ormai poche sono le tracce ancora visibili.

Tante le impressioni ricevute. Per le sorelle filippine è stato bello sapere che, anche se di questo viaggio mancano i riscontri egli, secondo la tradizione, ha portato la sua attività missionaria fino al loro Paese.

Le sorelle colombiane si sono sentite rinfrancate, ricordando la sua attività presso l’Ospedale degli Incurabili, dal fatto che aveva provato ripugnanza accostandosi alle piaghe degli infermi e l’aveva vinta con un gesto d’amore e hanno sottolineato: “è una persona umana, con le sue debolezze e fatiche, ma che per amore di Gesù si è donato sempre fino all’eroismo”.

Le sorelle del Myanmar sono state affascinate, fermandoci di fronte alla casa in cui con altri compagni è stato ordinato sacerdote, dal sogno da lui fatto forse proprio in quella casa: “una notte Francesco di svegliò di soprassalto, gridando a Laynez: “Gesù, come sono stanco! Sai cosa ho sognato? Mi sforzavo di trasportare un indiano sulle spalle. Era così pesante che non riuscivo a sollevarlo”.

Per tutte, ripercorrere i vari luoghi è divenuto un autentico pellegrinaggio, che ci ha rinforzato nell’ideale eucaristico missionario di M. Caterina e ci ha reso ancora più vive le sue parole: “L’Apostolo delle Indie, S. Francesco Saverio, ti infonda quella sete di guadagnare anime a Gesù che gli bruciava il petto, sete provocata dall’amore ardente e generoso che sentiva verso Gesù e che lo rese instancabile nell’apostolato in mezzo agli infedeli” (Lettera a una figlia, 30 novembre 1938)

S. Francesco Saverio non può da noi essere imitato nelle sue grandi imprese, ma nella sua bontà, nell’umiltà, nell’obbedienza e nella carità, in questo lo potete imitare se lo volete”. (Lettera alle Figlie, S. Francesco Saverio 1943)

Sr. Giusy Sozza


 

CAMMINARE, GUARDARE, ASCOLTARE, RIFLETTERE

Con questi verbi posso sintetizzare la mia esperienza “Sulle orme di San Francesco Saverio” vissuta a Venezia il 21 Giugno e guidata da Padre Oliviero Ferro sx.

Camminare in quella parte di Venezia a me sconosciuta e saperla frequentata da S. Francesco Saverio, compatrono del nostro Istituto, è stata una scoperta inaspettata.

Il missionario che sognava le lontane Indie e che si china sulle sofferenze degli appestati di Venezia, terra di passaggio… è stato per me facile cogliere il legame con Madre Caterina che andava per le calli di Venezia tanti secoli dopo, e raccoglieva i bambini affamati e soli portandoli a casa per sfamarli, lavarli, ridando loro dignità.

Guardare /Ascoltare i luoghi, sapientemente illustrati da Padre Oliviero, sia dal punto di vista storico che politico, religioso, sociale del tempo, mi ha fatto immergere in un passato oggi scomparso ma che rimane nell’arte, con la trasformazione del tempo e delle realtà attuali, nelle persone che si interessano di custodire Memoria e storia di vite vissute e donate….

Riflettere: Concludere il pellegrinaggio nella chiesa dei Gesuiti di fronte al Simulacro di S. Francesco Saverio è stato un momento di grazia che mi ha fatto cogliere il Missionario dalle grandi passioni per l’evangelizzazione, per rendere figli di Dio ogni creatura, ma che nello stesso tempo ha vissuto la Missione lì dove si trovava, donando se stesso senza riserve, tra gli incurabili aderendo alla realtà del momento, fedele al mandato di Gesù che afferma “Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli Infermi, risuscitate i morti…. (cfr Mt. 10,7 ss)

Al rientro in Venezia rileggendo il libretto “In compagnia di S. Francesco Saverio a Venezia”, ho potuto gustare ulteriormente e con calma, l’esperienza /visita vissuta, apprezzare la singolare iniziativa, gioire per averlo compatrono del nostro Istituto e invocarlo con più fervore e impegno!  

Sr. Celestina Fier



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