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PROVERBI AFRICANI.149. ASSISTENZA A PERSONE IN QUALUNQUE DISGRAZIA

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La disgrazia è una realtà avvertita nell’etica africana. Implicando un evento, un fatto negativo ed ostile che colpisce l’individuo e/o la collettività, con il rischio di minare la loro esistenza in modo totale o parziale, la disgrazia è un’esperienza che la saggezza africana invita a prevedere, ad evitare e a combattere.  i proverbi delle varie etnie ne danno i contenuti e descrivono le complesse connessioni dell’esistenza umana al fenomeno della disgrazia.

La morale più insegnata consiste nel richiamo alla solidarietà di fronte ad eventi che portano disgrazia.

Ed eccoli.

“La disgrazia non staziona in una sola casa” (Bamoun, Cameroun) (si indica l’universalità della disgrazia. Se non ti colpisce oggi, potrà colpirti domani). “Se vedi il sedere di un altro, non riderne, un giorno egli vedrà il tuo” (Malinkè, Senegal) (non ridere di fronte alla disgrazia altrui, perché un giorno potrai vivere la sua stessa esperienza).  Quando la disgrazia ti vuole colpire, la paura di un elefante non basterà a nasconderti” (Bassar, Togo) (la disgrazia non ha confini; segue l’uomo in ogni angolo della vita e lo colpisce ovunque sia.  Si dice spesso di qualcuno che, temendo una disgrazia, si sposta in un altro posto, ma anche lì, viene colpito dalla stessa o da un’altra disgrazia).

“La caduta di qualcuno è il rilancio dell’altro” (Bamoun, Cameroun) (la disgrazia di alcuni fa la felicità degli altri). “La disgrazia penetra nella casa come il freddo” (Bamoun, Cameroun) (la disgrazia sorprende sempre l’uomo). “Sono fuggito dal fuoco verso la foresta e la foresta si è bruciata più della savana” (Bamoun, Cameroun) (ho incontrato la disgrazia là dove pensavamo di trovare rifugio). “La disgrazia non si appoggia sull’albero” (Bassar, Togo) (la disgrazia arriva agli uomini). “Anche se non ti vogliono bene, troverai sempre qualcuno disposto a tagliarti i capelli” (Kikuyu, Kenya) (nella disgrazia, nessuno è mai solo in Africa, a meno che la vittima non sia uno stregone di confermata fama).

“Colui che mangia le uova non sa quanto sono costate alla gallina” (Minah, Bènin) (la disgrazia di un’altra persona è un’esperienza che nessun altro può condividere in modo uguale alla vittima). “Fingi di morire e vedrai coloro che veramente ti vogliono bene” (Bamoun, Cameroun) (nella disgrazia si riconoscono i veri amici). “La disgrazia non ha appuntamento” (la disgrazia arriva all’improvviso). “Se rasano i capelli ad un tuo compagno, bagnati la testa e aspetta” (Peul, Cameroun) (se vedi una disgrazia accadere ad un amico, ti devi dire che può accadere anche a te). “Ciò che ha tagliato la testa, ha superato le ferite” (Toucouleur, Senegal) (una disgrazia molto grande rende insensibile ai piccoli dolori). “La cecità è la primogenita dell’oftalmia” (Baoulè, Costa d’Avorio) (si usa nel contesto di qualcuno che dopo aver conosciuto una grave disgrazia, è pronto a fare qualunque altra esperienza meno dolorosa). “Chiunque disprezza la carne della testa di un animale, si palpi la propria testa” (Peul, Senegal) (si sconsigliail disprezzo della sofferenza di un’altra persona, perché si ignora che potrebbe essere il proprio destino). “Il ventre che genera dei pazzi non passa uno notte sena concepire” (Hutu, Rwanda) (una disgrazia non viene mai sola).

”La cattiva notizia non resta mai ignorata” (Tutsi, Rwanda) (una disgrazia è subito conosciuta).

“Se vuoi il dolore, vai alla ricerca delle formiche” (Basonge, Congo RDC) (Evitare in linea preventiva ogni causa di disgrazia)). “Chi è deceduto ieri, non si piange più oggi” (Hutu, Burundi).



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