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PROVERBI AFRICANI. 145. LA PROTEZIONE DELLE PERSONE IN MALATTIA

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La malattia è una condizione spesso improvvisa, involontaria di debolezza della vita umana. Essa non fa distinzione. Colpisce chiunque: ricco o povero, bambino o anziano, cittadino o straniero, capo o suddito…La malattia è una situazione che porta all’estremità della vita terrena. Può mettere fine alla vita. Alcuni segni della malattia: fatica, tristezza, disperazione, depressione, tensione, collera, ansia e paura, incertezza, ipocondria, attenzione, inattività, isolamento, insonnia, preoccupazione…Si può diminuire il dolore con: riposo, gioia, speranza e ottimismo, rilassamento, rassicurazione e spiegazioni, sicurezza, distrazioni ed occupazioni, contatti umani, sonno ristoratore…In effetti il malato non ha bisogno solo del trattamento medico per sopportare il suo dolore e curarlo, ma anche della sollecitudine umana, della presenza di qualcun altro al suo fianco, per dargli sollievo morale e psicologico. Ed ecco cosa ci suggerisce la sapienza africana. "Le malattie non conoscono il disgraziato” (Bassar, Togo) (la malattia colpisce anche una persona già provata dalla sofferenza). “Il corpo partorisce senza aver portato” (Hutu, Rwanda) (la malattia colpisce all’improvviso e l’uomo, senza volerlo, la deve sopportare). “La donna che nasconde la gravidanza muore a causa del bambino” (Bamilèkè, Cameroun) (non bisogna vergognarsi di informare il medico o i propri congiunti della malattia che ci ha colpito). “Il pesce non ingoiato non è vomitato” (Hutu, Burundi) (la malattia di cui non si conosce la causa, è difficilmente curabile). “Non c’è tagliente che non tagli” (Tutsi, Rwanda) (ogni dolore fa soffrire). “nessuno ha mai adottato la malattia, altrimenti avremmo tutti ricercato la tosse e il raffreddore” (Attiè, Costa d’Avorio) (la malattia è un fenomeno indesiderato dall’uomo). “Non si attacca un amuleto ad un corpo sano” (Basutho, Lesotho) (i medicinali devono essere presi soltanto dalle persone malate). “Il corpo che ha nascosto non svela” (Mangbetu, Congo RDC) (una malattia nascosta finisce col portare via la sua vittima). “Chi non ha nemici, si unga il corpo” (Bahaya, Tanzania) (ogni uomo è soggetto ad essere vittima delle malattie; è inutile pensare che la cura allontani la malattia per sempre).Chiediamo, come sempre, l’aiuto dei Warega del Congo RDC con la loro “corda della saggezza”. Si sospende alla corda delle foglie di lengalenga (erba commestibile, ornamentale e medicinale. La si accompagna alla carne; diciamo tipo erbe cotte). E si aggiunge il proverbio “Come il lengalenga, il bambino che non ha famiglia non cresce in fretta” (se tuo figlio non cresce, è perché è malato: consulta un medico. Se non si sente a suo agio, è perché si sente trascurato. Se uno studente intelligente non progredisce, se un lavoratore è troppo passivo, si un progetto non avanza, c’è qualche cosa che non va bene. Non accontentarti di gridare contro le persone; osserva attentamente, fai un’inchiesta sistematica e prendi le misure utili). Si sospende alla corda un nyonga (insetto velenoso, che abita negli alberi o nelle siepi, dove fanno il loro nido servendosi di grandi foglie. Il loro morso fa vomitare perché molto doloroso ed è pure capace di uccidere piccoli animali). Ecco il proverbio “Insetto nyonga, il capretto non è morto senza un motivo” (quando un uomo muore nella sua giovinezza o nella maturità dell’età, se ne cerca la causa, perché ce ne deve essere sempre una, in modo che gli altri membri della comunità possano proteggersi. Se una malattia si propaga, cercane le cause e ciò che l’ha veicolata, al fine di farla sparire il più rapidamente e efficacemente possibile. Se tu sei un soldato e sei armato, non morire prima di aver sconfitto molti nemici).

 



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