Skip to main content

PROVERBI AFRICANI.121.L'INGERENZA

Condividi su

Così come l’indiscrezione è nociva, anche l’ingerenza (il ficcare il naso negli affari che non sono propri) non è mai apprezzata nella cultura tradizionale. L’etica insegna il valore del riserbo. Una persona che si interessa di ogni cosa, interferisce in modi inopportuni negli affari e nella vita altrui, viene vista come soggetto pericoloso alla sicurezza e quindi all’esistenza delle vittime del suo atteggiamento. La morale antica insegna i difetti dell’ingerenza ed il valore della non ingerenza. La non ingerenza quale atteggiamento e norma morale atta a non interferire spontaneamente negli affari, che non riguardano la propria vita, è considerata come un fatto positivo nell’etica tradizionale. Perché essa implica le virtù della discrezione e del riserbo, che proteggono l’individuo dall’invadenza nella vita altrui e quindi dai rischi di danneggiarla, oppure di rovinare la sua propria vita. Ed ecco i proverbi. “Il cimitero non è un luogo dove il malato può allungare le gambe” (Bambara, Costa d’Avorio) (richiamo alla prudenza e al riserbo, specie in ambienti dove una esagerata curiosità può essere pericolosa per se stessi). “L’uomo di tante storie mette se stesso in una strada senza uscita” (Bassar, Togo) (la persona che si interessa a tutto, finisce col trovare difficoltà e ostacoli nella propria vita). “Non guardare la parte posteriore di un amico” (Bassar, Togo) (non invadere troppo la vita delle persone intime. Non cercare di scoprire i lati più nascosti delle loro esperienze, come fanno le riviste e i siti scandalistici). “Ognuno si gratti dove è stato punto” (Mossi, Burkina Faso) (ognuno si preoccupi dei propri affari). “Se una persona che esprime condoglianze riceve uno schiaffo, significa che ha cercato di avere una parte nella successione” (Bambara, Costa d’Avorio) (si parla di una persona che, nel fare del bene agli altri, diventa troppo invadente nella loro vita al punto di esserne buttato fuori). “Non ci si tiene sull’una delle rive per tirare sulla rana all’altra riva” (Bamoun, Cameroun) (non cercare di dare soluzioni a problemi che non sono propri). Non si porta una cravatta per una festa che non è la propria” (Luluwa, Congo RDC) (non è moralmente bello voler sostituirsi al protagonista nello svolgimento di un affare). Come sempre chiediamo aiuto al popolo Warega del Congo RDC e al loro metodo educativo “La corda della saggezza”. Si sospende alla corda un fungo (seccato) o un qualcosa che lo rappresenta. (se vai in foresta e, per fortuna, scopri una colonia di funghi, non essere troppo felice gridando ad alta voce, perché tutti arriverebbero e non ti resterebbe niente della scoperta. Quindi, prima di far conoscere la tua scoperta, fai i tuoi calcoli per vedere quale può essere il tuo guadagno e quello degli altri. Sii contento di quello che hai e non vantartene, come il fungo che si secca e finisce in niente quando è troppo esposto al sole). “La tartaruga sfortunata è felice dei funghi che ha scoperto ed ecco che nel medesimo momento viene presa dai cacciatori” (se ti capita di scoprire dei funghi deliziosi, raccoglili; ma fai attenzione se per caso in messo a loro ci sono anche quelli velenosi. Poi, non andare troppo lontano, non seguire il tuo desiderio, e fai attenzione ai tranelli che potrai incontrare). “Il fungo, nelle mani di uno sciocco, fa dormire le persone nella savana(brousse)” (quando lo sciocco, partito nella foresta per la caccia, incontra dei funghi, si ferma a raccoglierli e dimentica cosa era venuto a fare. Gli fanno dimenticare il cibo di cui lui e la sua famiglia hanno bisogno).

 



Logo saveriani
Sito in costruzione

Portale Unico dei Saveriani in Italia

Stiamo finalizando la nuova versione del portale

Saremmo online questa estate!

Ti aspettiamo...

Versione precedente del sito