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Comunicato stampa: Torniamo umani

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Missionari Saveriani - Istituto Saveriano Missioni Estere, Via Fra’ Giacomo Acquaviva, civ.4 – Rione Petrosino, 84100 SALERNO

Comunicato Stampa: Torniamo Umani 

Un viaggio all’inferno e ritorno, è uno dei modi per scoprire quanto stiamo sciupando della bellezza della vita. 

La storia personale di Don Alejandro Solalinde ci racconta l’inferno dei migranti sudamericani ridotti a merce da parte dei trafficanti di droga e di essere umani messicani. Un inferno nel quale con coraggio ha aperto varchi di speranza, ha acceso luci di solidarietà, ha restituito dignità.

Il sacerdote, che è stato anche candidato al premio Nobel per la pace, sarà ospite dei Missionari Saveriani a Salerno in Via Fra Giacomo Acquaviva Domenica 7 Ottobre alle ore 19.30.

I Missionari Saveriani, i Laici Saveriani, l’Ufficio Diocesano Migrantes Salerno, la Comunità di Sant’Egidio e la Casa Editrice Emi hanno promosso per Domenica prossima un incontro per presentare “Un prete nel Mirino dei Narcos“ il libro uscito lo scorso anno e scritto a quattro mani da Don Alejandro Solalinde e la giornalista di Avvenire Lucia Capuzzi con la prefazione di Don Luigi Ciotti.

Solo se faremo spazio al mondo nella nostra vita esso sarà più bello e più giusto, fino a quando per noi il mondo sarà solo la nostra vita esso sarà sempre brutto ed ingiusto.

Don Alejandro vive sotto scorta. I trafficanti di droga hanno messo una taglia sulla sua vita di un milione di dollari. La solidarietà internazionale e la divulgazione della sua esperienza sono state per lui e la sua opera una garanzia ed un’argine alle intenzioni di quanti lo vogliono morto.

In Messico si contano per motivi legati al traffico di droga ogni anno 25.000 persone ammazzate, la corruzione rappresenta il 9% del Pil, la droga è un’industria dai volumi d’affari enormi. Accanto a tutto ciò c’è poi il traffico di essere umani. I cartelli della droga, così come altri criminali in altre parti del mondo, hanno trasformato le migrazioni in occasioni di business a tutti i livelli : prostituzione, lavoro nero, riduzione in schiavitù , stupri,  traffico d’organi. 

Ogni anno infatti scompaiano nel nulla in Messico 20.000 migranti. Molti corpi si ritrovano squarciati e richiusi alla men peggio dopo aver prelevato gli organi destinati al mercato nero dei trapianti. Contro tutto ciò si è schierato Don Alejandro Solalinde che ha creato una serie di centri di accoglienza per permettere ai migranti di trovare riparo, sfuggire ai criminali, salvare la propria vita.

Non ha taciuto, padre Alejandro: ha denunciato i soprusi dei trafficanti, le connivenze della politica, la corruzione della polizia. I narcos gliel’hanno giurata: sulla sua testa pende una taglia di 1 milione di dollari. Di qui le minacce, i tentati omicidi, una scorta di 4 uomini per difendere un uomo che difende gli indifesi.

La vicenda di padre Alejandro - per la prima volta qui raccontata da Lucia Capuzzi - si intreccia con i 20 mila migranti rapiti ogni anno in Messico, uomini, donne e bambini che spariscono nel nulla. E con i 20 mila indocumentados accolti da questo prete tenace. Persone alle quali Solalinde dedica la vita in nome di quel Dio schieratosi dalla parte degli ultimi.

«I sequestri. Cominciarono senza che ce ne accorgessimo. Gruppi di migranti sparivano. Mi misi ad indagare. I conti non tornavano. Era evidente che molti si perdevano per strada. Dove finivano? Con molta pazienza riuscimmo a ricostruire la macchina dei sequestri. Ero un prete: mi occupavo di teologia e psicologia. Capii che mi stavo per infilare in un enorme guaio. Eppure non potevo né volevo evitarlo. Non c’era tempo per pensare a me. C’erano delle persone indifese in pericolo, in tremendo pericolo. Sapevo che dovevo fare qualcosa»

Alejandro Solalinde


Per Informazioni:   P. Claudio Marano 3207748238  

Salerno, 30  Settembre 2018

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