[dal sito della Direzione Generale] *
...Lo tsunami del coronavirus ci ha portato via anche la crema del ‘piccolo resto’ dei ‘Fratelli saveriani’, ivi compresi i tre Bersaglieri del Congo …
Nei drammatici bollettini di guerra che ci sono piovuti addosso quasi ogni giorno dalla Casa Madre di Parma, durante il mese di marzo, ad un certo momento è apparsa anche una conturbante concentrazione di ‘caduti’ di un glorioso reparto tutto particolare, e già assai ridotto, della Famiglia saveriana, i cosiddetti dal Fondatore ‘Fratelli coadiutori’ : ben tre in due giorni (Guglielmo Saderi, il 18/3; Gino Masseroni e Giuseppe Scintu, lo stesso giorno, il 19/3).
E una settimana dopo, il 26/3 cadeva anche il grande Lucio Gregato, seguito la settimana seguente (il 1° aprile), dal ‘capitano’ Roberto Mancini, morto a Giacarta, in Indonesia: 5 saveriani Fratelli scomparsi improvvisamente, in poco più di una decina di giorni, sulla scarsa trentina di tutto questo ‘reparto speciale’ della Famiglia saveriana, ancora in giro per il mondo!
Un’altra sberla sonora, in questa apocalisse in atto, per invitarci a riflettere sul serio-davvero, finalmente, anche, e non tanto sulla scomparsa (?) della ‘classe’ dei Fratelli nella congregazione, ma piuttosto sulla stessa pratica, medioevale, anti-evangelica e anti-ecclesiale della ‘divisione in classi’ , nella Chiesa e specialmente nella ‘vita religiosa’, e sulle ingiuste, lestofanti pretese egemoniche e predatorie della auto-proclamatosi ‘prima classe’ dei chierici,… oggi per di più senza chierica?! Senz’altro, è questo un grande ‘Capitolo delle stuoie’, non più rimandabile anche per noi Saveriani! Ma non certo, da fare qui ora da me, per carità!
Mi piacerebbe ora invece, fermarmi molto più semplicemente a tratteggiare brevemente il volto umano e missionario di ciascuno di questi 5 doppiamente ‘Fratelli’, ma posso per ora solo fermarmi a qualche rapido tratto solo sui Tre che ho visto più direttamente all’opera qui in Congo, e che mi piace vedere insieme come davvero i Tre Bersaglieri del Congo, Saderi, Scintu e Gregato!
Ciascuno dei tre ‘Fratelli’ aveva una personalità assai spiccata e originale, ma mi piace vederli anche tutti e tre insieme perché avevano, mi sembra, vari tratti comuni importanti. E non solo quelli più appariscenti, per esempio quello di appartenere appunto alla cosiddetta categoria dei ‘Fratelli’ o quello, che li ha marcati a fondo tutti e tre, di aver fatto un servizio missionario prolungato ed efficace nelle nostre missioni del Congo, o quello di una certa vicinanza di età e del cammino formativo…
Ma è sopratutto il loro volto umano e saveriano, pur con tratti caratteriali fortemente diversi, che me li fa accostare in un bel trittico.
Non so perché mi è venuta l’immagine dei tre ‘bersaglieri’, ma mi piace perché suggerisce di vederli sempre al trotto, aperti e coraggiosi, un po’ con la piuma al vento ma con i piedi ben piantati per terra, attivi e ben concreti, stimolanti e spesso pungolanti, perché sanno vedere e sottolineare aspetti e passi concreti possibili per far avanzare tutta la comunità.
E più che dire, fanno, e si impegnano loro stessi, con serietà e coscienza professionale, ciascuno nel suo campo di lavoro. E secondo il loro carisma e talento personale, realizzano delle ‘opere’ che lasciano il segno, rapportandosi in generale in un modo molto più vicino (dei ‘padri’), gomito a gomito, con la gente.
E in tutti e tre mi piace poi sottolineare anche l’attaccamento affettivo forte alla Famiglia saveriana. Non facevano certo grandi discorsi nelle assemblee, ma ‘amavano’ esser presenti negli incontri di famiglia, e lo erano in modo informale e spesso discreto, ma vivo, attivo e ‘interessato’. Si ‘sentiva’ se c’erano o no!
Infine -e certamente dimentico altri aspetti caratteristici importanti- mi ha colpito in tutti e tre la serietà e la fedeltà della loro partecipazione alla vita liturgica e alla preghiera comunitaria. Evidentemente, la fede e la vita cristiana era la loro prima testimonianza missionaria, e insieme la sorgente profonda del loro impegno professionale. Un bel esempio davvero anche per noi ‘padri’!
Ciao, Guglielmo, Giuseppe e Lucio! Arrivederci!
Lasciate socchiuso l’uscio…
A tra poco, a Dio piacendo!
(A. Trettel sx - Bukavu, 16.4.’20)